E' aperta al pubblico dal 27 giugno scorso a Milano la mostra fotografica "Genesis" che raccoglie 245 fotografie in bianco e nero di Sebastiao Salgado. La mostra si svolge al Palazzo della Ragione della capitale lombarda, a cura di Lèlia Wanick Salgado. La mostra, in programma fino al 2 novembre 2014, raccoglie le fotografie scattate nell'arco di un decennio, frutto del progetto iniziato da Salgado nel 2003.
"Genesis" racconta attraverso la fotografia il rapporto tra l'uomo e la natura, tema quanto mai attuale in tempi di preparazione dell'EXPO 2015, di cui Milano è protagonista, che punta l'attenzione proprio sull'importanza della sostenibilità dell'ambiente, a partire dall'alimentazione.
Il progetto è diviso in cinque sezioni che corrispondono alle zone in cui sono state scattate le fotografie, comprensive di 30 reportage: si parte con il Sud del pianeta, l'Antartico, l'Argentina e le sue isole, passando poi per l' Africa con il Madagascar e la Papua Nuova Guinea, l' emisfero Nord con i territori ghiacciati ed il Colorado, ed infine l' Amazzonia, il Brasile ed il Venezuela.
In ciascun luogo Salgado ha vissuto per tutto il tempo del lavoro per meglio immedesimarsi e cogliere l'essenza di questi posti in cui uomo, natura ed altri esseri viventi convivono ancora in un equilibrio armonico; molte sono le fotografie naturalistiche, tuttavia grande attenzione è stata riservata anche ad alcune popolazioni indigene come i Pigmei del Congo settentrionale o i Boscimani.
"Genesis" è la ricerca del mondo delle origini, come esisteva e come l'uomo ha vissuto per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi verso un allontanamento dalla vera essenza della nostra natura. Un viaggio attraverso paesaggi sia terrestri che marini. L'intento del fotografo non è unicamente descrittivo e celebrativo, ma vuole proporsi come incentivo verso una sempre maggiore attenzione allo sviluppo sostenibile e al rispetto dell'ambiente e delle popolazioni che ancora vi abitano in modo incontaminato. Una mostra piacevole, che può essere un'interessante alternativa ad un pomeriggio insopportabilmente afoso.