Benedict Cumberbatch è il protagonista assoluto del numero di novembre 2014 della rivista americana Out, in edicola a partire dal prossimo 21 ottobre. Nell'intervista all'interno del numero, l'attore 38enne ha parlato a lungo dell'omosessualità, uno dei temi portanti del suo nuovo film, "The Imitation Game", in uscita in Italia a gennaio. 

"Penso che, se si vuole vendersi come un attore protagonista a Hollywood, dire 'sono gay' è purtroppo ancora un grosso ostacolo", dice Benedict, parlando dell'omosessualità ad Hollywood. "Conosciamo tutti attori che sono gay e che non ne vogliono parlare, o che lo negano se l'argomento viene fuori. Non so come fanno ad affrontare una cosa del genere."

L'attore britannico aggiunge: "So che i movimenti per i gay e per i diritti umani hanno fatto passi da giganti nel corso degli ultimi 40 anni, senza alcun dubbio, ma c'è ancora molto lavoro da fare."



L'attore di "Star Trek: into Darkness" si è anche aperto sulla tolleranza religiosa, dicendo: "In certi paesi le persone vengono decapitate in questo momento a causa delle loro convinzioni o orientamenti sessuali. E' terrificante. E' medievale. Anche io lotterei contro chi mi dicesse che dovrei credere il quello che credono loro, altrimenti mi ucciderebbero. Li combatterei fino alla morte." Riguardo al fondamentalismo, dice: "Credo che, più si invecchia, più si ha un'idea di cosa sia giusto e cosa sbagliato. Non si può avere tolleranza unilaterale."



"The Imitation Game", diretto da  Morten Tyldum e con Keira Knightley, racconta la storia vera di Alan Turing, un matematico e crittoanalista che, durante la Seconda Guerra Mondiale, inventò un calcolatore in grado di decifrare il Codice Enigma con il quale i tedeschi comunicavano con le altre Potenze dell'Asse nel corso del conflitto. 

Turing fu in seguito pesantemente perseguitato a causa della sua omosessualità, fino all'arresto e alla condanna a castrazione chimica. Turing si suicidò nel 1954, e solo dopo una lunga campagna è stato ottenuto il perdono dalla regina Elisabetta. "Troppo poco e troppo tardi," commenta Benedict