C'è tempo fino all'8 febbraio 2015 per visitare la mostra allestita al Vittoriano di Roma e dedicata alla figura di Mario Sironi, di cui il prossimo anno si festeggerà il 130° anniversario dalla nascita, avvenuta a Sassari, in seno a una famiglia di artisti e intellettuali. Figura eclettica, che sperimentò varie correnti, dal simbolismo al divisionismo e al futurismo, e affrontò stili e materiali diversi, realizzando affreschi, sculture, mosaici, bassorilievi, disegni, murales e vetri istoriati, per raccontare un'umanità umile, provata dagli strappi della modernità, sempre più lontana dalla semplicità della vita a contatto con la natura, spesso disperata in contesti urbani alienanti e carichi di una violenza muta, nella loro imperturbabilità spersonalizzante.

Le sue tele e i suoi lavori, caratterizzati da un tratto nervoso, una palette sobria e a volte lugubre, da un colpo di pennello largo e quasi brutale, tradiscono la malinconia di un uomo che fu spesso disperato e che, al di là dei dati biografici che ci consegnano la storia prima di un giovane torturato da crisi nervose e poi di un padre 'orfano' della propria figlia, morta suicida a 18 anni, materializzano una rappresentazione lirica e allo stesso tempo asciuttissima, sintetica, ripulita da ogni elemento decorativo, della desolazione dell'uomo solo di fronte alle proprie fragilità e alla propria incapacità di vivere in una realtà che non riconosce più, e la condizione di miseria spirituale dell'individuo diviene così anche un sintomo del tempo, un senso potente di precipizio e di sospensione, l'attesa quotidiana di un'apocalisse, un evento minaccioso e indefinibile, le cui profezie misteriose cadenzano lo squallore urbano e domestico.

In una sua poesia Sironi scriveva: «giro per il mondo smarrito e triste», un sentimento, lo smarrimento triste, che è impossibile non cogliere nelle sue tele in grado di restituire a chi sappia guardarle la grandezza di un artista che seppe rappresentare l'uomo senza esaurirne l'essenza nella resa plastica e tattile del corpo, ma dando consistenza, spesso anche monumentale, alla materia onirica dell'esistenza, al soffio flebile e intermittente dell'anima. Mario Sironi 1885-1961, Complesso del Vittoriano, Ala Brasini. Costo biglietto intero: 12 euro, ridotto: 9.