"Fai di me quel che vuoi sono qui / Faccia d'angelo / David di Michelangelo / Occhi ghiacciolo / Dannate cose che mi piacciono / Ci son cascato di nuovo / Ci son cascato di nuovo / Tu sei mia / Tu sei tu / Tu sei più": sono questi alcuni dei versi iniziali di 'Me ne frego', canzone in gara tra le dodici che verranno cantate nella prima serata del festival. In attesa di ascoltarla performata con l'orchestra di Sanremo, la canzone di Achille Lauro dichiara già dal nudo testo tutta la sua forza emotiva senza aver bisogno di ricorrere ad orpelli retorici: versi brevi, accostamenti di suggestioni rapide.

L'amore raccontato, s'intuisce, è difficile: l'io lirico, interpretato dall'ex trapper romano Achille Lauro (al secolo Lauro De Marinis), evoca un rapporto sofferto con una donna perfetta quanto una statua di Michelangelo, angelica all'apparenza, ma con gli occhi (e il cuore) di ghiaccio.

Achille Lauro canta di una femme fatale che del suo uomo può far quel che vuole

"Fai di me quel che vuoi / Fallo davvero / Sono qui / Fai di me quel che vuoi / Non mi sfiora nemmeno / Me ne frego / Me ne frego / Dimmi una bugia me la bevo / Sì sono ubriaco ed annego / O sì me ne frego davvero / Sì me ne frego/ Prenditi gioco di me che ci credo / St'amore è panna montata al veleno". Rivisitazione contemporanea del cliché letterario della bella dama senza pietà, la donna cantata è descritta come in grado di disporre del suo amato a piacimento.

Il 'me ne frego' del titolo è un rifiuto, da parte della 'vittima', d'interrompere questo gioco di seduzione e potere in cui è lei a tenere il comando e lui a soccombere ai suoi imprevedibili capricci. L'allusione all'immortale Fotoromanza di Gianna Nannini – 'questo amore è un gelato al veleno' qui diventa 'st'amore è panna montata al veleno' – riattualizza il paradosso di una relazione sentimentale che fa male (è velenosa) ma che, nonostante ciò, dispensa piacere e la sua dose quotidiana di dolcezza.

Achille Lauro si riferisce a lei come a una 'strega' e a una 'vipera'

Anche nel testo di Achille Lauro compare il riferimento a una strega (come quello di Junior Cally del 2017 passato al setaccio nelle scorse settimana per una supposta istigazione al femminicidio): "È instabile / Fragile / È una strega / Solo favole / Favole / A far la scema / È abile / Agile".

Con queste parole affatto edulcorate l'artista descrive la sua lei, evidenziando le contraddizioni della sua personalità, perennemente oscillante tra tendenze manipolatorie e intime fragilità. "È una vipera in cerca / di un bacio / che poi le darò / io sempre in cerca di quello che ho perso / Perdendo / Le cose che ho / Amore dimmi qualcosa / Qualcosa di te / Che non so / Così mi prendo anche un piccolo pezzo / Di te / Anche se non si può". La donna protagonista della canzone è un tipo difficile, inaccessibile ma, a quanto pare, non le manca la capacità di far presa sull'uomo che, a dispetto delle sue asperità caratteriali (o forse proprio a causa delle stesse), non è disposto per nulla al mondo a rinunciare a lei.