La mostra è già aperta da un po', ma chi ancora non l'abbia vista lo faccia entro il 18 gennaio prossimo, perché ne vale davvero la pena. Insieme a Chagall, Van Gogh, Segantini, Klein e Fontana, Milano rende omaggio anche a Giovanni Boldini, nella prestigiosa sede della GAM Manzoni, in via Alessandro Manzoni 45, dal martedì alla domenica, con orario mattutino dalle 10 alle 13 e pomeridiano dalle 15 alle 19. Il costo del biglietto intero è di 6 euro. Un'occasione da non perdere per ammirare 40 opere realizzate dal pittore ferrarese a Parigi, tra gli anni '70 dell'Ottocento e il primo ventennio del Novecento, in pieno clima di Belle Époque. Dipinti significativi che testimoniano l'evoluzione stilistica dell'artista e il suo particolare sguardo sulla società a lui coeva, tra fasto e decadenza, prima del deflagrare del primo conflitto mondiale e del ritorno al senso di realtà.

Di Boldini sono celebri soprattutto i ritratti, per la maggior parte femminili. Giovani donne di cui il suo pennello agile, fluido e fresco fissava sulla tela la frivolezza e l'adesione maliziosa e spregiudicata alla dimensione più ludica e spensierata della vita, in cui il superfluo diveniva necessario e l'accessorio fulcro dell'esistere. Signorine 'bene' tra vanità e leggerezza, divertite dai loro stessi capricci e mai paghe di giocare al gioco del mondo, che il pittore raffigura con maestria tecnica e senza mai giudicare, tremendamente affascinato egli stesso dalla mondanità salottiera e dello sfavillio dell'alta società parigina, che insieme esalta e dimentica se stessa tra caffè e teatri, consumando con eleganza effimera il privilegio di essere al centro del mondo. 

Milano si prepara così, con questa mostra (e quella alla pinacoteca di Brera dedicata ai capolavori del Bramante), a un 2015 grandioso: il 15 aprile, infatti, aprirà i battenti a Palazzo Reale la mostra dedicata a Leonardo (il giorno d'inaugurazione non è casuale, ma coincide con il 563° compleanno del genio toscano) e dal 2 settembre si potrà visitare la retrospettiva su Giotto. E per chi, non riuscendo a vedere la mostra al GAM Manzoni, voglia recuperare Giovanni Boldini, ci sarà un'altra occasione: ai Musei San Domenico di Forlì, a partire dal prossimo primo febbraio.