"Harry Potter e i Doni della Morte", 7° film della lunga saga che vede protagonista il mago nato dalla fantasia della scrittrice J.K. Rowling, è uscito nel 2010 e, manco a dirlo, ha fatto registrare un successo da record. La pellicola, infatti, fu in grado di riempire le sale cinematografiche di tutto il mondo e, campione d'incassi, è entrata nella classifica dei film più seguiti di sempre dal pubblico giovane. Ricordando brevemente la trama, in questo 7° episodio delle sue avventure, Harry Potter lascia Hogwarts per andare alla ricerca degli Horcrux, oggetti all'interno dei quali il perfido Lord Voldemort ha nascosto diverse parti della sua anima.

L'obiettivo del mago sarà quello di scovare e distruggere questi pericolosi oggetti. Ma, nonostante siano passati 5 anni dall'uscita del film, ci sono ancora alcuni segreti che vanno svelati.

I segreti di "Harry Potter e i Doni della Morte"

Innanzitutto, la scelta di David Yates come regista del film non fu affatto semplice, né scontata. Infatti, la produzione voleva a tutti i costi un nome di prestigio per la regia di questo 7° film. Il primo a proporsi fu Alfonso Cuaròn, che aveva già diretto "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban". Poi fu la volta di Guillermo del Toro, molto attratto dai risvolti noir della trama, ma costretto a rinunciare per altri impegni professionali. Invece, M.

Night Shyamalan dichiarò che subentrare all'interno di una saga cinematografica che già aveva un suo percorso ben definito, non rientrava nelle sue aspirazioni professionali. Così, alla fine, si preferì andare sul sicuro con Yates che aveva già diretto con ottimi risultati "Harry Potter e il Principe Mezzosangue" e "Harry Potter e l'Ordine della Fenice".

Invece, passando dai registi agli attori, non tutti sanno che Emma Watson firmò per un ingaggio da 4 milioni di dollari.

Proseguendo in tema di attori, Rhys Ifans, che ha interpretato Xenophilius Lovegood, il padre di Luna, è stato scelto in un modo un po' particolare. Infatti, l'attore era in Spagna, sul set di un altro film, quando è stato raggiunto da alcuni membri della produzione che gli hanno fatto provare i costumi da mago.

In un secondo momento, poi, l'hanno chiamato per avvisarlo che era stato scelto per quel ruolo. Ruper Grint, invece, ha dovuto armarsi di tanta pazienza per vestire i panni di Reg Cattermole: infatti, l'attore si è sottoposto a lunghe ore di trucco per farsi impiantare delle protesi e cambiare completamente aspetto. Invece, ne "I Doni della Morte" manca dal cast Jamie Waylett, interprete di Tiger. L'attore, finito al centro di una vicenda giudiziaria, era stato condannato ai lavori socialmente utili. 

Il 7° capitolo dedicato al mago di Hogwarts ha reso molto felice Daniel Radcliffe. Infatti, l'attore che impersona Harry Potter ha sempre sostenuto di non amare la divisa scolastica che il mago indossa nelle sue prime avventure, perché gli dà un'aria troppo da bambino.

L'uniforme scolastica era già sparita a partire da "Harry Potter e il Principe Mezzosangue" e anche ne "I Doni della Morte" si è proseguito su questa strada. Ma in questo settimo film c'è una novità nel personaggio del mago di Hogwarts. Negli episodi precedenti, Harry Potter ha sempre pronunciato il nome di Voldemort, mentre in questo caso, ad un certo punto, decide di definirlo semplicemente come "Tu Sai Chi". Questo cambiamento è spiegato in una scena tagliata, nella quale Ron informa i suoi amici che quello di Voldemort è diventato un nome tabù, dunque non va mai scandito a chiare lettere.