L'Italia è la Patria dell'Arte. A partire dai nostri lontani antenati, l'Arte eccelsa degli antichi Greci ci accompagna da secoli, attraverso la più modesta arte romana e quella non del tutto trascurabile dei secoli bui, fin quando a partire dal '200-'300 e poi dal Rinascimento si verifica l'esplosione permanente dell'Arte italiana. Si potrebbero stilare cataloghi di migliaia di nomi che hanno creato nei secoli il 50-60% dell'Arte esistente in tutto il mondo.

I musei italiani espongono solo una minima parte delle opere in loro possesso, mentre letteralmente milioni di altre opere giacciono nei sotterranei per mancanza di spazio. Non c'è museo al mondo che non esponga opere d'Arte italiane, ed alcuni, soprattutto statunitensi, se le procurano in qualsiasi modo, a volte anche illegalmente, come è dimostrato dal reparto specializzato dei Carabinieri che spesso riescono a recuperarne alcune.
Molte città italiane sono dei veri e propri musei all'aperto, vedi Roma, Venezia, Firenze. Ma ogni cittadina e addirittura ogni piccolo borgo può vantare le sue opere d'Arte: vedi Pienza, Orvieto, Assisi, Urbino, (Festival dei Due Mondi - Fad-Factory) ecc. Senza contare le migliaia di chiese grandi e piccole, ognuna delle quali è un grande o piccolo museo. Dovunque si scavi in Italia, soprattutto nella Magna Grecia, emergono ritrovamenti di immenso valore archeologico, in quanto Grecia e Magna Grecia sono state la culla della civiltà occidentale. E non mancano ritrovamenti casuali, del tutto inaspettati come quello dei Bronzi di Riace.
Eppure nell'Italia di oggi, l'Arte non è tenuta nella considerazione che merita. Lo Stato è incapace di fermare il degrado di molti monumenti e siti archeologici. Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, sta facendo del suo meglio per il recupero e la valorizzazione del nostro immenso patrimonio artistico a partire dalla messa in sicurezza e restauro degli scavi di Pompei, reperto archeologico "unico al mondo" che richiama migliaia di visitatori ogni anno.Ma la valorizzazione della nostra Arte deve cominciare dalla scuola. Una volta nelle scuole si studiava la Storia dell'Arte ma era considerata come la "Cenerentola" tra le altre discipline. C'era una sola ora settimanale dedicata alla Storia dell'Arte e gli stessi professori che la insegnavano non erano gran che convinti dell'importanza della loro materia. Oggi, nelle scuole medie non si studia la Storia dell'Arte, e nelle scuole superiori è sempre secondaria. No, così non va! Bisognerebbe reintrodurre la Storia dell'Arte nelle scuole inferiori, e nelle scuole superiori darle la massima valutazione e la stessa dignità della lingua italiana perché se l'italiano parla agli Italiani, l'Arte italiana parla al mondo intero.
Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini considera il potenziamento dell'insegnamento della Storia dell'Arte "un obiettivo". Per raggiungerlo "occorre rivisitare gli ordinamenti didattici, è un punto all'ordine del giorno e il governo sarà sollecitato al riguardo". Ed ha aggiunto: "Bisogna reintrodurre là dove è uscita e valorizzare là dove è rimasta la Storia dell'Arte nelle scuole, perché è inaccettabile che un Paese come l'Italia abbia messo la Storia dell'Arte tra le "cenerentole" a rischio di tagli, come poi si è verificato". E' il provvedimento su cui con il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, "assumiamo un impegno formale perché la Storia dell'Arte è un tratto genetico della nostra Cultura, è stata abbastanza trascurata e questo è inaccettabile".