La mostra allestita presso la Gam di Milano con 62 capolavori di pittori famosi della storia dell'800 lombardo, portati alla luce e prelevati dai depositi è davvero un appuntamento da non perdere per gli appassionati di pittura.

Sono per lo più lasciti di importanticollezionisti come Bice Barbiano Belgioioso, Riccardo Ripamonte, Alberto Robiati, Giacomo Cottalorda, Vittore Grubicy de Dragon e fanno sfoggia di sé in una sequela magnifica e di grande prestigio.

Presentazione dei quadri più affascinanti

All'entrata subito fa capolino un ritratto di Giuseppina Massimiliana Beauharnais, o il ritratto della contessa Emilia Sommariva Seillere, segue ancora il ritratto di Vittoria Cima della Scala, di Eliseo Sala (1813-1879).

Sono ritratti neoclassici, in cui la compostezza fa pendant con il bello ideale. Importante il ritratto del Maresciallo Austriaco Marchese Annibale Sommariva, bello e sicuro di sé, o il ritratto della nobile Eleonora Cottalorda Tellini del 1891. Poichè la mostra si divide in svariate sezioni, il Ritratto, La Veduta, il Paesaggio, La Scena di Genere, la Natura Morta, opere del Realismo e del Simbolismo, la sezione successiva mostra una serie di stupendi paesaggi. Folgorante la veduta di Messina del 1858 di Carlo Bossoli. Romantico e avvolto nelle brune quel 'Mattino di Novembre a Ligurno' del 1885 di Francesco Filippini o 'Una risaia' con le mondine colte in fila ritratte da dietro con la veduta dei campi allagati (1864), opera di Luigi Steffani (1827-1898).

Vi è pure nell'Ottocento romantico e guerrafondaio una pittrice donna. Il quadro 'Un turbine'del 1872 è di Fulvia Bis. Nella sezione successiva fa la sua comparsa la pittura di genere con un quadro altrettanto carico di significato e bellezza 'Le spannocchiatrici' (1887), seguono i quadri dei fratelli Induno, 'Una traversata in laguna' di Mosè Bianchi e poi una scena davvero singolare dal titolo 'Il pittore Francesco Guardi vende i suoi quadretti in P.za San Marco del 1892 di Giuseppe Bertini Ancora la sezione del Realismo con un quadro come 'L'ora di riposo durante i lavori dell'esposizione Universale del 1881' di Filippo Carcano e un gioiello vero e proprio, quell'Adorazione dei Magi di Gaetano Previati, che sembra essere quasi inciso su oro, in verità è un acquerello su carta e come molti acquerelli possiede il dono dell'evanescenza e del prezioso.

Infine, proprio a chiusura un Sartorio. E' 'Lo studio di nudo virile' del 1896. E' uno studio per il dittico di grandi dimensioni La Gorgone e gli eroi. E' l'eroe sdraiato ai piedi della Gorgone che per Sartorio rappresenta la vanità della vita e dell'esistenza umana.Una magnifica carrellata di tesori che la Gam custodisce gelosamente e che ora si possono ammirare sino al 4 settembre a Milano, frutto di lasciti di importanti collezionisti.