Come si può immaginare di "festeggiare" i 500 anni della pubblicazione di un capolavoro letterario come l'Orlando Furioso? Si ci può mettere nei panni dell'Ariosto e chiudendo gli occhi così nasce l'idea per "Orlando Furioso 500 anni, cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi."
Una mostra fantastica in tutti i sensi che comprende questo ricordo del 22 aprile 1516 anno della pubblicazione dell'Orlando Furioso e che grazie a prestiti straordinari di importanti Musei mondiali offre alla vista dello spettatore proprio la visione di un sogno.
Le opere in mostra a "Orlando Furioso 500 anni...Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi"
I curatori di questa mostra originale e sentita da tutta la cittadinanza sono: Guido Beltramini e Adolfo Tura, affiancati da Maria Luisa Pacelli e Barbara Guidi, insieme ad un comitato scientifico hanno studiato approfonditamente il Romanzo, che è considerato l'ultimo tra i romanzi cavallereschi e il primo tra i moderni, e hanno tramutato la fantasia dell'Ariosto in oggetti ed opere d'arte tangibili per creare un percorso affascinate, e estremamente interessante dal punto di vista della Storia dell'Arte, per lo spettatore. Riuscendo nell'intento di farsi prestare, in modo estremamente generoso, dalla Regina Elisabetta II la scena di battaglia di Leonardo da Vinci, l'Olifante che la leggenda narra vuole sia il Corno che Orlando fece suonare a Roncisvalle, poi ancora dagli Uffizi un trasognato Gattamelata di Giorgione, una preziosa terracotta invetriata dei Della Robbia raffigurante l'eroico condottiero Scipione dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, al raffinato dipinto la Liberazione di Andromeda di Piero di Cosimo sempre degli Uffizi, infine il Louvre ha prestato una monumentale visione di Minerva che scaccia i Vizi dal giardino delle virtù di Mantegna.
L'Ariosto e Il suo Romanzo
Ariosto non smise mai di rielaborare la sua opera e ne fece altre stampe successive a quella del 1516, nel 1521 e sensibilmente modificata, l'opera, nel 1525. In quegli anni, tra la prima e la terza stesura il mondo stava cambiando radicalmente, trionfa quella che il Vasari chiamerà "maniera moderna" un linguaggio artistico di respiro non più regionale, ma italiano.
Che ha come massimi esponenti Raffaello e Michelagelo è il Rinascimento.
Luogo, date e orari.
La mostra si svolge al Palazzo dei Diamanti di Ferrara dal 24 settembre al 8 gennaio 2017. Anche il 1 Novembre, l' 8 il 25 e 26 dicembre e l'1 e il 6 gennaio. Tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00 e con aperture straordinarie serali dal 29 al 31 ottobre, dall'8 al 10 dicembre e dall'1 al 8 gennaio fino alle 22:30. Il 31 dicembre alle 23:30. Info 0532/244949