Vittorio Sgarbi prosegue nel presentare la sua opera teatrale "Caravaggio", facendo molto spesso il tutto esaurito. Fino al 23 ottobre curerà a Catania la mostra "Museo della follia", iniziativa itinerante di altissimo livello, dedicato a opere di autori come Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi, poi il 26 ottobre sarà nella sua Ferrara, a parlarci del grande pittore.

'Caravaggio', di Vittorio Sgarbi

Lo spettacolo teatrale di Sgarbi ha come regista Angelo Generali, le musiche sono di Valentino Corvino, e le immagini sono elaborate dal visual artist Tommaso Arosio. In realtà sembra di essere a una mostra del grande pittore, in quanto le immagini delle sue opere vengono proiettate su alcuni schermi appesi nel vuoto, creando una impressione a dir poco fantastica.

Vittorio Sgarbi è l'attore e il mattatore indiscusso di ogni presentazione, e si muove a partire dai travagli interiori di Caravaggio attraverso il commento delle sue opere e il confronto con altri maestri contemporanei, sia del mondo dell'arte che della letteratura.

Per comprendere meglio l'opera teatrale di Vittorio sarebbe però opportuno leggere prima il suo libro: "Il punto di vista del cavallo. Caravaggio", del 2014, edito dalla Bompiani.  Ma questo è solo un consiglio.

In ogni caso uno dei punti focali portati avanti da Vittorio sia nel libro che nella sua opera di teatro, è costituito dalla grande contemporaneità del pittore. In realtà, ricorda Sgarbi, si stenta quasi a credere che le idee dell'artista siano state concepite quattro secoli fa. Del resto Caravaggio fa pensare a un'arte che conosciamo, ad esperienze che sono non solo del Seicento ma di ogni secolo, in quanto ci ha lasciato dipinti di una bellezza senza tempo.

In particolare, Sgarbi afferma che possiamo considerarlo contemporaneo sia perché le sue opere continuano a "vivere", e sia perché è stata la nostra epoca a comprenderne autenticamente l'indiscusso valore. Notevole, poi, per approfondire la attualità del grande pittore, è il collegamento che Sgarbi pone tra i "giovani plebei" ritratti da Caravaggio, e i ragazzi di strada dei racconti e dei film di Pasolini.

In sostanza, l'opera di Vittorio Sgarbi è un viaggio nella vita del grande artista ma anche nella nostra realtà presente.