Nonostante i numerosi lutti nel mondo della musica (vedi David Bowie, Leonard Cohen, Prince e più di recente George Michael), questo 2016 ha sfornato degli ottimi album, come da tempo non succedeva nel mondo della musica: dal rock all'hip hop, da Beyoncé ai Radiohead. Siete pronti ad alzare il volume?
I 9 migliori dischi del 2016
1. David Bowie - "Blackstar"
Uscito 2 giorni prima della sua morte, questo disco è diventato simbolico, quasi fosse un canto d'addio del rocker inglese. Un disco misterioso e scuro, ermetico sicuramente, scritto da Bowie durante la sua malattia.
I brani, a cominciare da quel capolavoro che è "Blackstar", canzone di apertura del disco, così come "Lazarus", sono un urlo disperato e significativo, la dimostrazione della grandiosità di un musicista come lui.
2. Angel Olsen - "My Woman"
Terzo album in studio per la musicista 29enne, che si scrolla di dosso l'etichetta "pop" che l'ha perseguitata sin dall'inizio della sua carriera. Un disco travolgente, con sonorità ben definite, che comincia con un omaggio a Liz Phair unito alla tagliente chitarra rock stile Sheryl Crow, il tutto contornato dalla splendida e inconfondibile voce di Angel.
3. Beyoncé - "Lemonade"
Un disco eccezionale, un cortometraggio fantastico e un tour dal successo planetario, oltre ad un paio di nomination ai Grammy Awards: questo è "Lemonade", un album poliedrico che racchiude ballate per pianoforte, rock'n'roll, country e canzoni di protesta.
4. Kanye West - "The Life of Pablo"
E' un personaggio sicuramente discutibile (vedi le varie vicende con Taylor Swift e Kim Kardashian), ma diventa un professionista senza eguali in studio di registrazione. In questo disco c'è di tutto: l'enfasi del rap ("Famous"), pathos ("San Pablo"), profondità e gospel ("Ultralight Beam"), satira delirante ("I Love Kanye") e un duetto con Kendrick Lamar ("No more partiers in LA").
Insomma, un elisir musicale.
5. Frank Ocean - "Blonde"
Album pieno di influenze rap, nonostante il personaggio di Frank Ocean sia riservato e poco commerciale. Questo disco è più intimista rispetto al precedente, quasi spirituale, ma pieno di melodie moderne e perfette. Si passa da brani come "Solo", più soul, a pezzi strumentali come "White Ferrari".
Massimo rispetto per questo artista che fa quel che gli piace, andando dritto per la sua strada.
6. Ray LaMontagne - "Ouroboros"
L'Uroboro è un antico simbolo: un cerchio senza capo nè coda, che rappresenta un serpente che si morde la coda. Ed è un po' come questo disco, un getto continuo di pensieri che non si interrompe mai. Il sound, curato da Jim James dei My Morning Jacket, è come sempre cupo, caratteristica precisa di Ray. C'è la psichedelia anni 70 in "Hey, no pressure" e la rabbia anti-pop di "Wouldn't it make a lovely photograph?", in cui LaMontagne grida "Non sentirai mai questa canzone alla radio".
7. Chance the Rapper - "Coloring Book"
E' difficile non tifare per Chance, questo rapper di 23 anni diventato il primo artista autoprodotto con un album solo in streaming nella top 10.
Al contrario di molti dischi dei suoi colleghi, in questo album c'è amore, sole, gospel e Dio, quasi una luce speranzosa in un anno che ha avuto davvero bisogno di tutta la positività possibile.
8. Radiohead - "A moon shaped pool"
Anticipato dal singolo "Burn the Witch" e dalla cancellazione totale dei social media ufficiali, i Radiohead sembrano meno ricercati di un tempo: con questo disco suonano più "umani" e malinconici, anche se, come sempre, è immancabile la ricerca e la sperimentazione di nuovi suoni. Con gli arrangiamenti della Contemporary Orchestra di Londra, di questo album vanno citati sicuramente "Daydreaming" e "Glass eyes", brani di altissimo livello.
9. Lady Gaga - "Joanne"
E' la regina indiscussa del pop: in questo disco, però, scopriamo la sua vena più da cantautore e ci rendiamo conto di quanto geniale e straordinaria sia Lady Gaga. Un album emozionante, ricco di temi profondi e di bellezza, destinato a marcare notevolmente la sua carriera.