Se chiedete in giro sono ancora in pochi, nonostante gli innumerevoli seguaci sui social, ad averlo visto dal vivo. Niente foto, niente informazioni, niente storie, solo un nome: Jake Matthews. È lui una delle nuove voci della Miraggi Edizioni, casa editrice che ha consacrato il poeta e performer Guido Catalano. In molti, ormai, dopo di lui, vogliono intraprendere la stessa strada, ma il vero artista non imita. L’ormai celebre autore di “D’amore si muore ma io no” ha salpato i palchi di tutta Italia fino ad arrivare all’Alcatraz di Milano con uno stile ormai tutto suo, una comicità ricca d’amarezza, un comico poeta, un poeta comico.
Ma ciò che è ormai fatto non può essere ripetuto. Ecco perché tra tutti emerge proprio lui, l’unico che non gioca con le parole, che non scrive solo poesiucole acchiappa like sui social per ricevere un po’ di popolarità. Scrittore, poeta ed orso, questo dice la biografia di Jake Matthews, autore di Madness Poems.
Le sue poesie sono vere e proprie storie
Lo stile diventa inconfondibile già da ora e si differenzia dagli altri suoi colleghi di versi. Evita la punteggiatura, dice di voler mostrare la poesia in modo puro e genuino ai suoi lettori. Racconta impeccabilmente eventi di vita riuscendo a far immergere il lettore nel pieno del momento da lui narrato. Scrivere poesie non è facile al giorno d’oggi, lo ammette anche lui, è una scelta importante e la via da percorrere è tortuosa, ma lui ha deciso di provarci.
Ci prova con una raccolta folle, come dice il suo titolo. I suoi versi sono pieni di vita, di follia, di amore, di morte e di aurore boreali. Il poeta è anche fondatore del movimento Crossing Poetry che, in collaborazione con altri autori, vuole portare avanti un’impresa eroica. La missione è quella di portare la poesia a spasso per il mondo.
Le sue doti teatrali lo aiutano a prevalere sugli altri durante i reading che puntano dritto al cuore del pubblico. Il Madness Poems Tour riparte il 27 febbraio a Pavia, vola a Verona e poi giù fino a Napoli. Serate in cui tutto è concesso se ci si lascia trasportare dalla follia.