Forse i politici non lo sanno, oppure fanno orecchie da mercante. Gran parte degli studenti italiani non sa scrivere bene, non ha la perfetta padronanza della lingua italiana e fa errori inammissibili. E' questo il motivo per cui 600 intellettuali italiani, tra cui filosofi, economisti e accademici della Crusca, hanno inviato al Parlamento e al Governo una lettera. Si richiedono 'interventi urgenti' per colmare le lacune linguistiche dei ragazzi che, purtroppo, leggono e scrivono poco. Tra i firmatari della lunga missiva ci sono anche Massimo Cacciari, Paola Mastrocola e Ilvo Diamanti.

I corsi di recupero di lingua italiana non bastano

E' da molto tempo che i docenti italiani denunciano una scarsa conoscenza dell'italiano da parte dei loro studenti e, per tale ragione, in molti atenei del Belpaese sono stati promossi corsi di recupero di lingua italiana. Molti docenti avrebbero riscontrato errori a malapena tollerabili in terza elementare. Tutto ciò è semplicemente inammissibile. Di chi è la colpa? C'è chi imputa tale situazione allo scarso peso che la didattica attuale conferisce alla grammatica e alla sintassi. Nella missiva si sottolinea la scarsa volontà della politica italiana a risolvere la problematica e si indicano i metodi appropriati per rendere gli studenti italiani più ferrati in italiano.

Tre quarti degli studenti sarebbero semianalfabeti

Preoccupati per la scarsa conoscenza dell'italiano da parte degli studenti universitari sono anche gli storici Mario Isnenghi e Luciano Canfora, i costituzionalisti Fulco Lanchester e Paolo Caretti, e l'economista Marcello Messori. I docenti non hanno usato giri di parole per affermare che circa tre quarti degli studenti che frequentano i corsi di laurea triennale sono dei veri semianalfabeti.

Ci sono ragazzi che sognano di diventare giornalisti ma scrivono e parlano male, sbagliano congiuntivi e contraggono vocaboli. Tutto ciò è a dir poco deprimente e, ovviamente, rappresenta una vera emergenza nazionale.

Docenti sempre più spesso costretti a correggere dei veri 'orrori'

Non è facile, oggi, per i docenti italiani correggere i compiti scritti degli studenti universitari.

Ormai la correzione degli elaborati non si concentra solamente sulla preparazione dei ragazzi ma anche sulla conoscenza della lingua italiana. La colpa, comunque sia, non sarebbe imputabile solo ai giovani. Le maestre e le professoresse, ad esempio, sono così tempestate dalle circolari che, alla fine, diventano delle specie di assistenti sociali.