Abbiamo incontrato Anna Gaetano, tempra indomita, sorella del grande cantautore, mai dimenticato, Rino Gaetano; l’ironico, geniale cantautore calabrese vissuto a Roma ancora molto amato, amatissimo, scomparso il 2 giugno 1981 per un incidente stradale su Via Nomentana, a Roma. Anna Gaetano ci ha parlato di suo fratello, dei sogni, dei progetti legati al suo ricordo durante il concerto annuale tenutosi, come da tradizione, il 2 giugno appena trascorso. In quella giornata si ricorda con emozione l’istrionico cantante, con una sorta di “processione laica” che parte dal Verano, arriva fino sotto al portone dove Rino ha vissuto negli ultimi anni, al n.52 di Via Nomentana e dove è stata apposta una targa, dal III Municipio di Roma.
La giornata di omaggio termina poi con la kermesse canora organizzata da Anna e dalla Rino Gaetano Band e da Alessandro Greyvision Gaetano, nipote, voce e chitarra.
Sul palco, quest'anno, anche il mitico "Barone", citato in un testo del cantautore, l'anziano gestore di uno storico bar di Montesacro in cui Rino era solito prendere un caffè, una birra e rilassarsi in compagnia di amici.
Rino Gaetano è un artista ancora molto amato e ascoltato tutt'oggi. E' un legame d’amore con il suo pubblico forte e sincero che il tempo non potrà mai scalfire e che ormai da sette anni si manifesta ogni 2 giugno in Piazza Sempione, nello storico quartiere romano dove il geniale cantautore ha vissuto, per il “Rino Gaetano Day".
Anna, anche quest'anno la piazza è "sold out": che cosa ha rappresentato per la musica e per la società Rino Gaetano?
Quanto le manca Rino?
Tanti, troppi anni senza mio fratello, mi manca moltissimo, manca tutto di lui: un artista umano, ironico e lungimirante, in grado di comprendere e individuare la Storia della nostra Nazione attraverso una sensibilità unica e una visione ironica e completa.
Quest’anno è stato il settimo anno del Rino Gaetano Day ed è un legame d'amore quello che unisce tante persone ancora alla musica, alla simpatia e al ricordo di Rino. Lei cosa prova il 2 giugno di ogni anno?
Provo una forte emozione, perché questo significa che mio fratello è andato davvero "oltre" negli schemi della società ed era infatti un artista molto “avanti”, come si suol dire.
I ragazzi di oggi lo ascoltano, lo conoscono, cercano i suoi dischi, lo apprezzano ancora. Non mi stupisce affatto tutto questo amore anche se mi emoziona ogni volta: significa aver lasciato un segno profondo nel cuore e nell'anima della gente e dei suoi tanti fan.
Quest’anno sono 40 anni di “Aida”, un bellissimo album, una canzone di denuncia sociale dei tanti mali italiani. Aida sembra essere stata scritta in questi giorni, per quanto è attuale.
A quale brano di Rino si sente più legata o quale dei tanti indimenticati brani ama di più?
Amo tutte le sue canzoni, mi piacciono molto "Supponiamo un Amore", Mio fratello è figlio unico", "Escluso il cane", due brani questi ultimi attualissimi ancora adesso che sentono molto il peso della solitudine, della malinconia e dell'emarginazione.
Naturalmente amo "Aida", un brano con un testo moderno, una poesia, una denuncia vera e propria di un’Italia corrotta, in una Nazione preda di tanti mali. Aida non è una donna ma sono tante donne che raccontano per 5 minuti la propria storia.
Ha sempre il desiderio di poter creare un museo con fotografie, ricordi, cimeli, strumenti e inediti di Rino, fruibile al pubblico? Nella sua casa di Torlupara- Fonte Nuova, lei ha ancora molti ricordi e inediti. Sarebbe possibile realizzare anche una mostra fotografica, magari a Roma o nella sala Consiliare di Fonte Nuova (Roma), dei vari momenti artistici di Rino? Alla gente, ai tantissimi fan, piacerebbe molto
“E’ ancora un desiderio non realizzato, il museo.
Un luogo dove i tantissimi fan, possano toccare con mano i suoi ricordi, condividere con me la gioia di sfiorare e osservare i suoi oggetti”- “Si potrebbe fare, perchè no? Ci credo, spero ancora che qualcuno tra le Istituzioni o privati mi possa aiutare”.