Taormina diventa lo scenario del Cinema a pennello di Montecosaro con la mostra Disegnatori di sogni. Un'occasione unica per scoprire il cinema italiano e internazionale attraverso i bozzetti originali, riconosciuti come le opere d'arte dei maggiori cartellonisti del cinema.

L'unico Museo al mondo di bozzetti di storia del cinema arriva in parte a Taormina

Venerdì 30 giugno a Taormina presso il Palazzo del Cinema (ex Pretura) si è dato il ciak di apertura alla settimana cinematografica, inaugurando la mostra Disegnatori di sogni, organizzata da Taormina Arte in collaborazione con il Museo del Cinema a pennello di Montecosaro, piccolo paese sulle colline maceratesi, curata da Ninni Panzera (Segretario Generale di Taormina Arte) e da Paolo Marinozzi (Responsabile del Museo del cinema a pennello).

L’iniziativa è sostenuta dall’Assessorato regionale del turismo, sport e spettacolo, per il quale presiedeva alla mostra l’Assessore Antony Barbagallo, da Sensi contemporanei, dal Ministero per la coesione territoriale, dalla Sicilia Film Commission, dal Comune di Taormina, rappresentato durante l’inaugurazione dall’Assessore al turismo, Salvatore Cilona, dalla Città Metropolitana e dal Comune di Messina, rappresentato dal Sindaco Renato Accorinti, avvalendosi altresì del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, presieduto da Laura Delli Colli, la quale ha evidenziato il connubio della mostra con la manifestazione Nastri d’Argento.

Difatti, la mostra propone anche due percorsi tematici: uno destinato alla filmografia in Sicilia e l’altro predisposto per dodici film vincitori dei Nastri d’argento, come 'Roma città aperta' di Roberto Rossellini del 1945 con il bozzetto di Anselmo Ballester, 'Ladri di biciclette' di Vittorio De Sica del 1947 con il bozzetto di Angelo Casselon, 'Il brigante Musolino' di Mario Camerini del 1950 raccontato da Enrico De Seta, 'Bellissima' di Luchino Visconti del 1951 con i bozzetti di Ernesto Brini, dove domina l’appassionata Anna Magnani, 'Il Gattopardo' di Luchino Visconti del 1963 con il manifesto dipinto da Umberto Golino, 'Sedotta e abbandonata' di Pietro Germi del 1963 con il bozzetto di Piero Ermanno Iaia, 'Cristo si è fermato ad Eboli' di Angelo Rosi del 1978 con la coralità dipinta da Piero Ermanno Iaia.

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'Probabilmente noi attrici dovremmo essere più riconoscenti verso questi pittori che, con la loro arte creativa, hanno saputo illustrare volti e storie rimaste per sempre nella memoria popolare'. Ninni Panzera e Paolo Marinozzi sono stati i disegnatori di sogni balzati dall’unica realtà museale in Italia che racconta il percorso della grafica pubblicitaria del cinema, da quando i manifesti dei film venivano ricavati dai bozzetti dipinti da Nanni, Maro, Ballester, Capitani, Brini, Martinati, Cesselon, Ciriello e altri pittori che riuscivano ad illustrare la trama del film e la storia dei personaggi con il bozzetto tracciato in un foglio di carta o cartoncino a tempera o acquarello, sottoposto prima al vaglio della casa di produzione e del regista, poi stampato in tipografia in manifesti di vari formati, dalla locandina al cartellone più grande (24 fogli) predisposto per i palazzi di città, riportanti il titolo, la regia e sceneggiatura, interpreti e personaggi.

La mostra Disegnatori di sogni conduce il visitatore dal trailer a pennello al trailer digitale, proponendo altresì un excursus sulle tematiche sociali caratterizzanti gran parte del Novecento, valorizzando lo scambio creativo che intercorreva tra la capacità interpretativa del neorealismo cinematografico e il leitmotiv individuato dal pittore, tale da rendere eloquente un’arte figurativa come la pittura e nel contempo incuriosire lo spettatore di ogni tempo.

Di certo non a caso si è scelto come manifesto della mostra il bozzetto di Otello Mauro Innocenti (Maro) del film 'La prima notte di quiete' (Italia/Francia 1972) diretto da Valerio Zurlini, interpretato da Alain Delon, Sonia Petrovna, Lea Massari, Giancarlo Giannini. Il surrealismo magrittiano tracciato da Maro nel bozzetto rimanda all’inquietudine e alla malinconia, al fascino e alla seduzione, al contrasto fra l’etereo e l’epilogo di quella prima notte di quiete...che porta proprio ai sogni disegnati.

Il percorso che ha raccolto circa 800 bozzetti cinematografici d’autore presso le sale di Palazzo Marinozzi, fino alla mostra inaugurata nello scenario della Perla dello Ionio, è iniziato nel 1992 – raccontava Paolo Marinozzi – quando si trovava a Roma per l’organizzazione dell’evento dedicato al 25° anniversario della morte di Totò e, trovatosi in un negozio di collezionismo, apprendeva dell’esistenza di bozzetti cinematografici originali.

Il Museo Cinema nasce a pennello da una coincidenza di circostanze, così come la mostra Disegnatori di sogni deriva dall’esigenza di trasmettere il fascino comunicativo di un patrimonio artistico - culturale incorniciato in un bozzetto, espresso dagli interpreti in esso dipinti, poi consegnati al mito della 'dolce vita' e al divismo hollywoodiano, precursore senza tempo dell’immagine digitale.