Dopo la data zero a Lignano, Vasco Rossi prosegue il suo Vasco Non Stop Live tour passando da Torino, Padova, Roma, Bari e Messina. Inutile dire che riempie gli stadi e non solo.
Sotto gli hotel, gli alberghi e le residenze dove alloggia durante il tour, i fans si ritrovano per giorni in attesa di un suo saluto, di una foto con lui o di un autografo. Persone di ogni età aspettano con ansia il suo arrivo e intanto nascono amicizie e amori, ci si racconta le esperienze passate, i concerti a cui si è partecipato e i più grandi raccontano le "storie vecchie" ai fans più giovani.
Non mancano le critiche e i commenti personali sull'artista e sui concerti, ma in fin dei conti questi ritrovi servono anche a confrontarsi e a sentire le opinioni di persone che condividono la stessa passione.
Insomma, il bello dei tour di Vasco non è solo il concerto in sé, ma tutto ciò che gli gravita attorno, incluse le ore di attesa prima dei concerti fuori dallo stadio, chi dalla mattina, chi dalla notte prima con tanto di tende e attrezzature da campeggio. Questo video mostra l'arrivo di Vasco a Torino quest'anno.
Vasco Non Stop Live: lo show
Per quanto riguarda lo show vero e proprio, invece, il rocker sembra essere in perfetta forma e la sua performance sembra confermare le aspettative del pubblico.
Una scaletta che vede il susseguirsi di pezzi degli esordi e canzoni più recenti, alcune delle quali sono state eseguite in chiave elettro-dance, come Cosa succede in città (che apre il concerto) o Brava. Lo stesso Vasco Rossi ha voluto omaggiare i Metallica con un breve tributo, probabilmente per ringraziarli della versione di C'è chi dice no che il gruppo heavy metal statunitense aveva inserito in scaletta nel tour italiano 2018, proprio per omaggiare il rocker.
Parecchi i cambiamenti a livello di suoni quindi, ma anche nella formazione stessa della band che da anni accompagna Vasco. Alcuni elementi storici del gruppo come il sassofonista Andrea "Cucchia" Innesto, il bassista Claudio "Gallo" Golinelli e, già da prima di Modena Park, il chitarrista Maurizio Solieri non erano presenti sul palco, alcuni per decisioni tecniche e altri per cause di forza maggiore.
Sicuramente i fans più affezionati hanno percepito un netto cambiamento nell'armonia generale del gruppo, ma è ormai noto che la musica sia soggetta ai cambiamenti anche se il pubblico spesso non accetta le scelte di un artista, il suo evolversi o la sua voglia di sperimentare. Dopo un concerto da 220.000 persone, come è stato Modena Park, è comprensibile la scelta di voler esplorare nuove sonorità.
Una cosa è certa, stare in transenna, sotto il palco, e incrociare i suoi "occhi blu" ripaga qualsiasi sforzo fatto prima: le infinite attese, il sole, la pioggia, le liti per la coda fuori dallo stadio, l'ansia pre-concerto. Quando si incrocia il suo sguardo, quando si canta con lui e ci si sente finalmente liberi, ci si dimentica dei pensieri e per due ore e mezza di show ci si sente "liberi di volare, liberi di sbagliare, liberi di sognare, liberi di ricominciare..."