Il “dittatore artistico” torna a Sanremo. Dopo il successo della passata edizione Claudio Baglioni ha deciso di ripetere l’esperienza dell’anno scorso alla guida del festival, senza limitarsi a replicare quanto fatto lo scorso febbraio, ma pensando a qualcosa di nuovo per rivoluzionare la gara. Così, come preannunciato dal cantante in un post su Facebook, quest’anno ci saranno importanti novità nel regolamento. La principale è che dopo 35 anni va in pensione la gara tra le “Nuove Proposte”. Al suo posto, a dicembre, un’intera settimana dedicata alle nuove leve, che prenderà il nome di “Sanremo Giovani”, da cui usciranno due vincitori, ammessi di diritto a gareggiare insieme ai “big” nella tradizionale kermesse, in onda dal 5 al 9 febbraio del 2019.
Una settimana a dicembre interamente dedicata ai giovani
Quindi si interrompe una tradizione iniziata nel 1984, anno in cui trionfò Eros Ramazzotti con “Terra Promessa”. A dire il vero già nel 2004 – quella volta presentava Simona Ventura, con la direzione artistica di Tony Renis – era stata abolita la divisione tra big e giovani, ma solo a causa del rifiuto della principali case discografiche di partecipare alla gara, che alla fine vide Marco Masini aggiudicarsi la vittoria con “L’uomo volante”. Invece nella prossima edizione, secondo le intenzioni di Baglioni, la manifestazione "raddoppierà", durando di fatto una settimana di più. A dicembre 2018 saranno trasmessi nel preserale di Rai1 e su Radio2 quattro speciali di 45 minuti ciascuno per presentare le storie e le canzoni dei 24 giovani interpreti in gara; poi, nelle prime serate del 20 e 21 dicembre, ci saranno le due finali, ciascuna con un vincitore, il quale poi, come detto, accederà di diritto al festival di febbraio.
Due tra i giovani potranno competere con i cantanti affermati
È lo stesso Baglioni a spiegare perché ha scelto di modificare così significativamente i meccanismi della rassegna, scorporando la competizione dei nuovi cantanti, che dovranno avere un’età dai 16 ai 36 anni, e regalando ai due vincitori la possibilità di competere da subito con i colleghi già affermati.
Per il direttore artistico si tratta di una naturale evoluzione del festival, visto che i nuovi interpreti hanno spesso portato le proposte più interessanti. Il cantante romano ha sempre trovato discriminante la contrapposizione tra artisti già famosi e nuove proposte, perché fissava delle categorie non collegate all’effettivo valore delle canzoni, che dovrebbe essere misurato da elementi come le parole, la musica, l’interpretazione, l’arrangiamento e l’emozione suscitata nell’ascoltatore.
Insomma Baglioni vuole che anche chi è alle prime esperienze nel panorama musicale abbia la possibilità di gareggiare alla pari con gli altri, fino a poter vincere il premio più ambito. E pure la Rai ha deciso di seguire il direttore artistico in questa strada, con la speranza di poter scoprire dei nuovi talenti. Del resto, guardando le vendite dei dischi dell’ultima edizione, tra i cantanti che hanno fatto meglio c’è proprio Ultimo, che con “Il ballo delle incertezze” aveva dominato tra i giovani.