Ieri si è concluso il concorso letterario dedicato al carismatico autore irlandese, James Joyce. La giuria tecnica e il voto popolare sono stati unanimi nell’assegnazione del Premio Joyce 2018 al libro più letto on line, ovvero “La ragazza con la Leica”. L’annuncio del titolo vincente è avvenuto nella sede canonica dove opera la Redazione del sito Chitarre20. Per l’occasione, oltre a segnalare ovviamente gli autori e i loro Libri, è stato rivolto un sentito ringraziamento alle altre testate on line che hanno supportato l’evento culturale.

Così come non poteva mancare la citazione dei millennials, che sono sostanzialmente il motore di un evento formativo di questa tipologia. Sono loro, i lettori, alla fine, i sostenitori di una nave che resiste e non affonda: la letteratura.

Storie di figure solitarie

La prima e la seconda posizione sono state, per qualche curioso motivo, guadagnate da due libri che trattano di personaggi solitari. Il primo, il testo vincitore, è “La ragazza con la Leica” (Guanda, pag. 320), trionfatore del prestigioso Premio Strega 2018 e vincente anche al Premio Bagutta 2018. Per i più curiosi risulterà utile sapere che il termine ‘Leica’ contenuto nel titolo, fa riferimento a una ricerca del secolo scorso volta a migliorare le macchine fotografiche.

Nacque così, il ‘formato Leica’ presente nelle fotocamere ancora oggi. La segnalazione, d’altra parte si impone perché legata alla protagonista del libro, la ventisettenne Gerda Taro, professione fotoreporter. La Taro è il cuore pulsante di una storia caleidoscopica edificata su fonti originali.

Il secondo posto è stato assegnato a un romanzo, “Il figlio del drago” di Mimmo Parisi (GDS, pag. 200), che è stato disegnato seguendo il filo dell’attualità. Gli ultimi eventi legati a una società in cerca di un nuovo equilibrio economico ed etico sono stati agglomerati in una metafora che vede, anche qui, un protagonista solitario il quale, giunto in un piccolo centro urbano che pare avere tutto, ne mette in discussione i principi.

Due misteri e una testimonianza

Degli altri tre libri presenti nel Premio Joyce 2018, due sono stilisticamente compresi in quel territorio posto fra il thriller e il poliziesco all’italiana; il terzo è invece volto ad analizzare le implicazioni psicologiche che seguono alla conquista dell’età adulta. Quindi, il terzo classificato è l’eccellente “Il purgatorio dell'angelo”(Einaudi, pag. 304). Il plot del romanzo ruota intorno a uno strano omicidio. Lo scrittore Maurizio de Giovanni presenta al lettore un passaggio stagionale che sa di libertà: dopo l’inverno rigido uno sfolgorante maggio fa risvegliare la città. Ma il male non ammette pause.

Nicholas Sparks è l’autore di “Ogni respiro” (Sperling & Kupfer, pag.

400). È il quarto libro in graduatoria: il protagonista si chiama Tru Walls, fa la guida nei safari. La sua crisi personale insorge dopo aver ricevuto una comunicazione da un uomo che sostiene di essere suo padre: il mistero che ha sempre circondato la sua vita.

In quinta posizione vi è “Divorare il cielo” (Feltrinelli, pag. 440) di Paolo Giordano. Di lui, Davide Casati, La Lettura - Corriere della Sera, ha detto: “…Nulla, nel romanzo, suona fuori tono: testimonianza di un'operazione di raffinamento e spoliazione, di riduzione all'essenziale.” L’autore di “La solitudine dei numeri primi”, conferma il suo interesse a raccontare la giovinezza e la sua trasformazione.