Per i protagonisti del frizzante e profondo romanzo di Abbi Glines è tempo di vacanze. Lo è anche per tanti italiani che, pur frenati dagli effetti restrittivi della decennale e lunga crisi economica, cercano comunque di abbandonare i luoghi di frequentazione ordinaria – lavoro, scuola, palestre, etc. – fidando in un periodo vacanziero che li ritempri. Insomma, la vacanza come ‘luogo’ – anche e soprattutto mentale – aiuta. Se poi, come i personaggi principali che la romanziera presenta ai suoi lettori in questa sua ultima fatica letteraria, si hanno pure diciotto anni e si è dato l’esame di maturità con successo, bene: non ci può essere niente che possa invalidare quel periodo radioso che si prospetta davanti.

D’altra parte e per i più curiosi, si può ricordare che ‘vacanza’ è derivativo dal latino; più precisamente da un verbo latino (vaco). Il suo significato è un vero programma di libertà: “Sono libero da qualcosa per dedicarmi a qualcosa d’altro”.

Una notte sconvolgente

E a questo miravano i due ragazzi del bel libro di Abbi Glines. Il volume sarà disponibile dal 10 luglio. Tuttavia, già il titolo, “Quando tutto cambia” (Mondadori, pag. 225), fa presagire che la caleidoscopica estate che i due giovani si aspettavano, vedrà dei mutamenti di grande e inaspettato spessore drammatico. L’automobile correva verso la felicità, verso un orizzonte privo di grigio, privo di nuvole pesanti. Era buio, certo, ma si trattava di un’oscurità amica, con il suo cielo protetto dalle stelle.

C’era solo un po’ di brezza marina che, proveniente dalla spiaggia e con uno spiccato senso dell’accoglienza, li scortava verso il loro nuovo destino. Poi e a un tratto, lo stridore delle ruote si manifestò, quasi uno sconvolgente stacco musicale. Furono note tragiche, di quelle che travolgono ogni pensiero.

I sogni interrotti

Crawford, il ragazzo, aveva immaginato e sognato altro. Ma, da quella notte terribile, lui è in coma. La sua ragazza si chiama Vale. Tutto quello che le rimane è, da un lato, un letto con un amore che non risponde neanche al suo saluto, e un libro pieno di imbrogli letterari. Buono solo per giustificare la sua voce solitaria che cerca di far compagnia al suo compagno per il quale – disperatamente – fantastica un ritorno alla normalità.

Ma, purtroppo, l’ospedale diviene solo un luogo dove far tappa mentre il sole nasce e muore. Gli occhi di Crawford non si aprono. Invece, quelli di Slate, occhi verdi e aria da spaccone, iniziano a brillare. Forte, molto forte. Quest’ultimo è un ragazzo poco più grande di lei. Ed è stato spedito lì dalla vita, che bussa e cambia le cose. E gli affetti.