Del resto era stato già annunciato alcune settimane fa: il film Bohemian Rhapsody sarebbe sbarcato anche in Cina, ma in edizione censurata dalle autorità. E così è stato: la pellicola è stata tagliata in alcune parti, e l'aspetto che si vuole nascondere più di tutti è l'omosessualità del cantante Freddie Mercury.
Film tagliato
Bohemian Rhapsody, film dedicato ai Queen e alla loro storia, è arrivato nelle sale cinematografiche, e, come già previsto, è stato tagliato e censurato. Dal film sono stati tolti tutti quei passaggi collegati alle scelte di natura sessuale del frontman della band Freddie Mercury: a riferirlo è la BBC che parla di molte scene tagliate, come quella in cui Mercury confessa la propria omosessualità alla sua ex compagna.
Alcuni passaggi sono cruciali: il pubblico cinese non potrà vedere nemmeno i momenti in cui Mercury sta con il suo partner Jim Hutton, un'inquadratura troppo ravvicinata del cavallo dei pantaloni di Rami Malek che interpreta Freddie, e il set durante il quale viene girato il celebre video di I Want to break free, singolo pubblicato nel 1984, in cui tutti i componenti della band si vestirono con abiti femminili, cosa che creò anche alcuni problemi ai tempi della sua diffusione negli Stati Uniti, con la mancata messa in onda sul canale musicale MTV .
Censura cinese
Nonostante l'omosessualità in Cina non venga sanzionata a livello legale, le autorità locali si sono sempre battute per cancellare e censurare qualsiasi riferimento alle tematiche riguardanti la sessualità trasmesse dai media: va ricordato anche che l'emittente cinese Mango TV è stata duramente criticata dal governo centrale di Pechino per il fatto di aver trasmesso integralmente il discorso fatto dall'attore Rami Malek dopo la sua premiazione alla Notte degli Oscar, in cui è stato premiato con la statuetta come miglior attore.
In quell'occasione l'attore, che poche settimane prima si è portato a casa anche il Golden Globe nella categoria miglior attore in un film drammatico, ha sottolineato come il film fosse sulla vita di un omosessuale, immigrato, che ha vissuto senza rimpianti le sue scelte di vita. Sicuramente queste parole non sono state ben viste dalle autorità governative cinesi.
E in Cina nel 2018 un altro episodio di censura da segnalare è stato quello delle bandiere arcobaleno e dei tatuaggi oscurati in occasione della serata dell'Eurovision Song Contest. E, all'inizio del 2019, il servizio di streaming iQiyi è stato deriso dai media per aver offuscato i lobi degli uomini che indossavano orecchini.