Piccoli drammaturghi non solo crescono, sono anche premiati. Antonio Piccolo è uno dei più interessanti sceneggiatori teatrali under 35 e lo spettacolo che ha scritto e diretto Così parlò Monnalisa sarà rappresentato il 26 giugno al Festival Estivo del Litorale di Trieste. La società di produzione Golden Show è, infatti, risultata prima nel bando emanato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dedicato ai 500 anni della morte di Leonardo da Vinci.

La performance garantisce un sicuro impatto emozionale e di riflessioni attribuendo la parola al capolavoro del genio toscano che porrà dei quesiti sulla natura dell'essere umano.

Una storia fra arte ed effluvi della coscienza

La trama teatrale pone la storia nella Parigi del 1940 dove una giovane donna di nome Celestina è famosa nel suo quartiere per il suo spirito brillante e per essere appellata "Giocondina". La protagonista porta il nome di nonna Celeste ed è figlia di Vincenzo Peruggia, il decoratore italiano salito agli onori della cronaca per aver trafugato dal Louvre nel 1911 il quadro della Gioconda di Leonardo da Vinci.

Monna Lisa, sogno e ossessione, sindrome ed amore enigmatico, avvolge la mente ed il cuore di Celestina.

La ragazza ha visto mille volte il celebre dipinto Leonardesco in libri, giornali, cartoline, distribuiti dal padre che, si dice, rubò La Gioconda per amore patriottico volendo riportarla in Italia. Non ha mai visto il ritratto dal vivo ed il turbine che scuote la sua volontà è uno solo: avere di fronte agli occhi il volto e il sorriso misterioso del quadro. Lei, però, nel Louvre non può entrare e dovrà ricorrere ad un raffinato stratagemma.

La messa in scena dello spettacolo non lesina le emozioni, soprattutto quando Celestina si troverà di fronte a Monna Lisa di notte con la sola luce di una torcia che illumina un viso esplorato per secoli senza poter essere decifrato. Lo stupore scolpisce le sensazioni in un dialogo muto, fino a quando non accade qualcosa di inaspettato che fa sussultare l'incanto irreale.

Su Parigi cadono le bombe e lo squarcio di un realismo tragico pone il segno del prodigio sul dipinto che inizia a parlare.

Antonio Piccolo crea l'intarsio di un dialogo surreale intriso dei misteri che avvolgono la figura della Gioconda e trova l'occasione per guardare nel fondo dell'animo umano tratteggiando specchi di coscienza attraverso l'eloquio di Monna Lisa. L'apicale domanda è che cosa sia l'uomo: istinto belligerante e distruttivo oppure lume di conoscenza, oscurità della guerra e del razzismo oppure rinascimento dello spirito e delle arti, come Leonardo.

Lo spettacolo è interpretato da Stefania Ventura e Melissa Di Genova, mentre l'aiuto regia è affidato a Marco Di Parma.