In Goude We Trust! è il titolo della mostra, che nasce da un ironico gioco di parole che ammicca allo slogan patriottico “In God we trust”, dedicata al poliedrico artista francese Jean Paul Goude a Palazzo Giureconsulti di Milano, dallo scorso 15 novembre fino al 31 dicembre, patrocinata dalla Maison Chanel. Sono esibite le campagne che fanno parte di una collaborazione trentennale con la multinazionale francese.
In Goude We Trust: la mostra su Jean Paul Goude
La mostra presenta tre sezioni: la prima dedicata a Chanel; la seconda esplora i vari format di comunicazione (immagini, film, sculture, illustrazioni ), la terza è dedicata alla proiezione del film “So far so Goude”. Una meritata retrospettiva per un’artista che è ancora molto prolifico (basti sbirciare sul suo coloratissimo profilo Instagram). In esposizione le campagne realizzate in 30 anni di collaborazione con la maison, e altre opere personali. Tutto, in tre sezioni: la prima dedicata a Chanel; la seconda, sui diversi mezzi di espressione dell’image maker (film, immagini, disegni, sculture), la terza, per la proiezione del film “So Far So Goude”.
Qualche cenno su Jean Paul Goude
L’artista è divenuto celebre da quando il poster e la pubblicità hanno assunto un ruolo prioritario a partire dal ventesimo secolo, lasciando un segno indelebile nelle nostre memorie, immagini vivide e impresse che si sono stratificate nell’immaginario collettivo. Prima del ventesimo secolo la diffusione artistica ad esempio era ancora elitaria e molto spesso gli artisti stessi non godevano di fama in vita (a breve a Salerno una mostra su Van Gogh, esempio calzante di quanto appena menzionato). Goude invece, re dei media, affermò che l'artista diveniva tale solo se riconoscibile e pubblicato da prestigiose riviste o divulgato attraverso altri media.
Attraverso la progettazione di poster, la fotografia, il cinema, il video e la progettazione di eventi, partendo dagli anni Sessanta quando collaborava con Esquire, passando per la New York di Andy Wahrol e arrivando di lì a poco all’idolatria della prima icona, l’enigmatica Grace Jones, di cui è stato pigmalione.
Per arrivare alle leggendarie pubblicità per Chanel appunto, ma non solo, anche per Kodak. Sino alla celebrazione recente in scatti iconici di dive contemporanee come Kim Kardashian e Lady Gaga. Aggiungiamo inoltre, come si legge sulla sua biografia ufficiale: “questo "fatto su misura" è semplicemente il rovescio della profonda avventura individuale di Goude, un viaggio trasformato in una sorta di mitologia personale. La vita e il lavoro per Goude sono indissolubilmente legati e questo conferisce alla sua opera una cache personale particolarmente obliqua e la solleva sopra semplici immagini”.