La società veneziana Milan Ingegneria si è aggiudicata il bando per la ristrutturazione del Colosseo. Si tratta di un'iniziativa che era stata promossa a dicembre 2020 dal ministro della cultura Franceschini, ma che era in cantiere già dal 2014. L'obiettivo è rendere maggiormente usufruibile ai visitatori il simbolo italiano per eccellenza, senza interventi invasivi né irreversibili. I tempi sono serrati e il progetto verrà iniziato entro il 2023: ora è il momento di trovare l'impresa costruttrice.

Le parole del ministro Franceschini

Il ministro della cultura Dario Franceschini definisce questo progetto "ambizioso e altamente tecnologico", che permetterà ai visitatori di non vedere più soltanto i sotterranei, ma di ammirare la bellezza complessiva del Colosseo dal suo centro.

Il progetto non è una novità: risale al 2014, ed è stato portato avanti nonostante le critiche e i dubbi che ha sollevato. Alla base c'è anche la volontà di sfruttare l'Anfiteatro Flavio per altri eventi culturali, come spettacoli di caratura internazionale.

Tuttavia, lo scopo principale è quello farlo tornare al suo splendore originale, recuperando la sua natura complessa di macchina scenica, sfruttando le strutture già presenti dall'epoca della sua costruzione. Sarà perciò possibile vedere contemporaneamente sia il piano nel quale si svolgevano i giochi e sia la complessa struttura sottostante. Nel complesso, si tratta di un progetto che permetterà la conservazione e la tutela delle strutture archeologiche, come spiega lo stesso ministro.

Franceschini ha ammesso che si tratta di un progetto che ha sollevato numerosi dubbi, ma che questo è normale, perché si tratta di un'opera estremamente importante per la cultura del Paese. Proprio per questo, egli sottolinea la reversibilità del progetto e la sua utilità per una migliore conservazione del monumento.

"Il Colosseo è il nostro monumento simbolo ed è giusto che si discuta", spiega il ministro, "ma è una grande sfida dell'Italia."

Un progetto high tech e green

Il piano di calpestio del Colosseo sarà interamente rivestito di una superficie mobile di protruso di carbonio: si tratta di un materiale ottenuto attraverso un processo di acetilazione delle fibre del legno, resistente e durevole nel tempo.

Questi pannelli faranno parte di un meccanismo di "rotazione e traslazione" per garantire la visuale dei sotterranei. Non solo: ci saranno 24 unità di ventilazione meccanica per garantire una precisa temperatura e una certa umidità all'interno del monumento, così da garantire un ricambio d'aria completo in trenta minuti. Così, il Colosseo sarà protetto dagli agenti atmosferici. Lo scarico idrico verrà ridotto grazie ad un sistema di raccolta dell'acqua piovana, che permetterà di utilizzarla all'interno dei servizi igienici dell'edificio.

Queste sono le caratteristiche che delineano il progetto vincitore, scelto da Invitalia e dagli esperti del Parco Archeologico del Colosseo: le sue caratteristiche principali sono l'essere high tech e l'essere green, ma senza costruzioni invasive o irreversibili.

Come spiega Massimiliano Milan, a capo della società insieme a Maurizio, qualora ce ne fosse la necessità, la struttura si potrà rimuovere anche tra dieci o cent'anni. La loro società, Milan Ingegneria, si è distinta anche per la realizzazione di molti altri progetti, in Italia e non: basti ricordare la facciata del Prada flagship store di Dubai, il recupero edilizio in Città Studi a Milano o la realizzazione del MUSE, il museo delle scienze di Trento.