“Ultime voci dai fondali profondi” è un romanzo di narrativa contemporanea, scritto da Pier Francesco Liguori e Francesco Bucci, che racconta della maledizione di Travancore. Il libro è uscito il 4 maggio 2021 ed è edito dalla casa editrice Les Flâneurs Edizioni, collana Lumière.
La trama
Marina, Bianca e Anna De Vitis sono tre giovanissime donne che a soli 13 anni d'età, ma a distanza di diversi anni l'una dall'altra, si gettano dalla scogliera nelle profonde acque del mare di Castro, in preda a una continua serie di allucinazioni.
Sono affette da tempo, nonostante siano poco più che delle bambine, da isteria.
Prima di allora nella loro famiglia nessuno ne aveva mai sofferto. I loro parenti cercano in ogni modo possibile e immaginabile di proteggerle dalla follia, sempre più acuta, me loro riescono a eludere la sorveglianza e a scappare di casa per poi trovare, inevitabilmente, la propria tragica fine.
La nave chiamata Travancore
Tutto ha inizio nel 1880 quando nella baia una nave, chiamata Travancore, compie un terribile naufragio: è notte fonda e fa molto freddo, essendo inverno, e il dottor Ernesto De Vitis assiste alla tragedia dalla finestra della sua camera da letto.
È sconvolto ma non si fa prendere dal panico: è un medico e deve assolutamente vestirsi di corsa e portare il proprio aiuto. Quando raggiunge l'equipaggio gli viene mostrata una giovane donna, certamente inglese, che non sta per nulla bene: pare sia affetta da malaria. Incurante del pericolo, decide di ospitarla in casa sua.
Probabilmente la sua compianta moglie Cristina, scomparsa assai precocemente due anni prima per una brutta polmonite, non avrebbe approvato, così come l'anziana Nunziatina, efficiente governante tuttofare della casa, che però si ostina a vivere ancora con i figli pescatori, ormai grandicelli, e non a prendere alloggio dai De Vitis, ma lui sente che è quella la cosa giusta da fare.
La passione per l'Egitto
Passano i giorni e la naufraga, all'anagrafe Miss Dorothy Palmermoore, grande appassionata dell'Egitto, di ritorno proprio dalle terre del Nilo, comincia ad avvicinare la giovane Marina, alla quale svela un segreto. Un terribile segreto.
Qualche giorno dopo l'inglese scivola da una banchina del porto della città di Brindisi (dove l'attendeva una nave che l'avrebbe riportata a casa in Inghilterra). Successivamente anche Marina, soltanto tredicenne, farà una fine molto simile a lei, con la differenza che, in preda ad allucinazioni, dovute all'isteria che ormai si era profondamente impadronita di lei, si getterà dalla scogliera, di fronte alla casa di famiglia. Stessa identica sorte capiterà, con il passare degli anni, prima a Bianca e poi ad Anna (detta Annina) appartenenti sempre alla famiglia De Vitis.
Ma per quale motivo si tolgono tutte quante la vita a 13 anni nello stesso luogo e nello stesso identico modo? Chi o che cosa le spinge a farlo? E per quale motivo sono tutte quante affette da isteria? Sarà forse solo a causa di essa, o la causa principale è da cercare anche altrove? Nel libro di Liguori e Bucci viene sbrogliata questa matassa.