È uscito il 24 maggio il romanzo L'inverno dei Leoni (Editore Nord) di Stefania Auci, l'attesissimo seguito de I Leoni di Sicilia, il volume che ha dato il via alla saga dei Florio.

La saga dei Florio

La storia della Famiglia Florio, potentissima famiglia di origine calabrese che ha dominato la scena culturale ed economica siciliana e nazionale a cavallo fra l'Ottocento e il Novecento, è narrata attraverso indimenticabili pagine a firma della brava scrittrice siciliana Stefania Auci (Trapani, 21 novembre 1974).

Il primo volume, I Leoni di Sicilia, in cui veniva narrata la storia dei capostipiti Paolo, Ignazio e Vincenzo e dell'arrivo della famiglia dalla Calabria a Palermo, dove poi farà fortuna nel campo del commercio, è uscito nel 2019 ed è stato un caso letterario, restando in classifica per un numero incalcolabile di settimane ed essendo tradotto in 32 paesi.

Ora l'autrice ci regala l'attesissimo seguito della saga con L'inverno dei Leoni.

Splendore e decadenza nel secondo volume dei Leoni

I Florio sono ormai padroni della scena sociale ed economica siciliana, hanno espanso il loro potere gettando le basi per un solido e duraturo benessere, anche grazie alla loro avidità e all'ineguagliabile intelligenza che ha contraddistinto ogni loro movimento e investimento, pure a costo di dolorosi sacrifici personali.

È il momento di espandersi e di conquistare il continente, perfino il mondo politico oramai sembra alla loro portata. Le vicende dei protagonisti del nuovo volume si intrecciano così agli eventi storici e politici di quegli anni perché i Florio vogliono mettere le mani su tutto e per farlo cercano di arrivare ovunque.

Di grande impatto anche in questo volume sono le figure femminili, che si muovono con discrezione ma anche con prepotenza, in particolar modo indimenticabile è quella di Franca, moglie di Ignazziddu (Ignazio Junior), bellissima e celebre, destinata a rimanere immortale come la nuova "Regina di Palermo".

Ma la saga dei Florio segue il destino di ogni grande famiglia e pertanto compie inevitabilmente la propria parabola: dalla grandezza e dagli ori cui è giunta attraverso sacrifici e sofferenze ripiomba a grandi passi verso un finale di rovina.

Si riconferma il talento della Auci

Bravissima l'autrice nell'aver saputo non deludere le aspettative di coloro che, già conoscendo e apprezzando il primo volume, aspettavano questo seguito con un misto di timore ed entusiasmo. Lo stile è sempre quello: coinvolgente, scorrevole, piacevole; la trama è ricca e approfonditi e puntuali sono i riferimenti storici, necessari in quello che a tutti gli effetti si presenta come un bel romanzo storico, degno di figurare accanto ai migliori titoli che lo hanno preceduto in questo genere.

Anche le descrizioni dell'epoca e dei luoghi sono superbe, l'autrice restituisce uno spaccato perfetto della belle epoque in cui i protagonisti si sono mossi e hanno vissuto, brillando di una luce che pare ancora oggi voler risplendere.

Auci ha saputo nuovamente coniugare il rigore della ricerca storica con l'ebbrezza e la passionalità della creazione artistica dando vita a un nuovo gioiello letterario che ha tutte le premesse per ripetere il successo, assolutamente meritato, de I Leoni di Sicilia.