Gianluca Gotto con il suo libro "Le coordinate della felicità", pubblicato nel maggio 2018 da Mondadori (384 pag.), apre le porte su un modo di vivere diverso dal solito.
Questo testo non è un libro se non per l'aspetto fisico: è un concentrato di vita, di sogni, di perseveranza di un ragazzo che non si è arreso davanti all'omologazione del mondo moderno [VIDEO].
Un giro del mondo alla ricerca della felicità
La sua storia verso la felicità parte da Torino, gli intoppi di vario genere fra il rinnovo dei visti, la mancanza di lavoro e soldi contati.
Ma nonostante tutto riesce a fare letteralmente il giro del mondo: Australia, Canada, un passaggio in Spagna (che sarà fondamentale) e poi tanta Asia, quella naturale, lontana dalle grandi metropoli affollate e super tecnologiche.
L'Asia di Gianluca Gotto è fatta di semplicità, di sensazioni, di stare in un posto fin quando si ha voglia senza orari e senza scadenze, finche quel posto restituisce qualcosa alla sua anima. E quel posto diventa la sua casa, diventa il suo posto.
Dalle coste australiane piene di surfisti e la prima esperienza on the road nella sua fidata "Mitsu", una vecchia Mitshubishi usata per spostarsi in lungo e in largo nella terra dei canguri, al freddo xanadese di Vancouver in un panificio industriale.
È un lavoro sicuro ma dà poca felicità. Qui inizierà a sentire la mancanza di Claudia, non vedendola quasi mai. Poi c'è la corsa al visto per poter sperare di restare o tornare in Australia e Canada (per cosa poi?), dalla Thailandia, al Vietnam passando per la Cambogia per arrivare a Bali, croce e delizia e punto focale per la vita di Gianluca.
Una compagna come lui per trovare la felicità
Gianluca compie questo straordinario percorso non da solo, ma insieme a Claudia, la sua compagna di sempre: è la sua metà, la sua spalla e la sua molla, una ragazza che spesso è artefice dei cambiamenti di Gianluca e che inizia il suo serio girovagare proprio per stare più possibile con la sua amata, la quale nel frattempo è diventata commerciante di prodotti caratteristici di ogni posto visitato dai due.
Claudia - come Gianluca - accetta di lavorare come barista pur di proseguire nel suo sogno insieme a lui: è uno spirito libero anche lei, entrambi sono di Torino, praticamente coetanei. E per trovarsi e stare più tempo insieme hanno fatto la scelta di non darsi una casa, ma di essere loro stessi la casa, hanno scelto che il mondo tutto doveva essere la loro residenza, hanno scelto di essere felici.