Linkin Park di nuovo in tour? Sicuramente è presto per dirlo. A parlare dei progetti futuri del gruppo è stato Mike Shinoda nel corso di un'intervista. Per ora l'artista fa sapere che la band non ha ancora superato il lutto per la perdita del loro storico cantante Chester Bennington, venuto a mancare nel 2017. Scartata l'idea di fare un tour con l'ologramma del compianto musicista, Shinoda conferma che per ora non si sente pronto per rimettere in piedi il gruppo. Il problema è emotivo, oltre che creativo, e il gruppo dovrebbe oltretutto colmare il vuoto musicale lasciato dalla scomparsa del cantante.
La band dopo la morte di Bennington
Mike Shinoda ha parlato del futuro dei Linkin Park in un'intervista recente con Ted Stryker per il podcast Tuna With Toast. Fatta eccezione per il ventennale di Hybrid Theory, occasione in cui il gruppo è tornato insieme, tanti fan si chiedono cosa ne sarà della band in futuro. Per ora però lo stop potrebbe prolungarsi ancora. La morte di Chester Bennington, venuto a mancare 4 anni fa a soli 41 anni, non è ancora stata metabolizzata dai membri della band e anche dai fan.
Questa situazione quindi altro non fa che impedire ai Linkin Park di tornare insieme. Tra le varie ipotesi era stata avanzata quella di un tour con l'ologramma del cantante, progetto di cui si parla da anni al fine di rimettere in piedi band ormai sciolte da tanti anni.
Quest'ultima idea però, pur suscitando curiosità, è stata nettamente scartata da Shinoda. E i tentativi di creare nuova musica da parte dei musicisti finora sono stati insoddisfacenti.
Il ritorno in tour
Per ora è difficile parlare di un futuro ritorno sulle scene dei Linkin Park, tantomeno con l'ologramma di Chester Bennington.
L'idea, ritenuta del tutto "orribile" pone comunque la questione di cosa sarà della band in futuro. Ologrammi o meno i musicisti al momento non sembrano comunque pronti per un nuovo capitolo. E dovranno soprattutto trovare la compattezza e lo spirito giusto per comporre musica di alto livello.
"Fisicamente, per quanto mi riguarda, sono ancora in grado di fare un tour, ed è una cosa buona", ha detto il musicista.
"Io spero che possa essere così ancora per un po' di tempo ma adesso non è il momento per un ritorno della band." Il gruppo infatti non è ancora capace di gestire la situazione dal punto di vista emotivo e della creatività.
I progetti futuri dei Linkin Park
Nonostante i suoi progetti solisti, non a caso l'EP di Shinoda si intitola Post Traumatic, il problema della band è anche quello della creatività. Qualche tempo fa infatti Dave Farrell, bassista del gruppo, aveva confermato i tentativi del gruppo di mettersi al lavoro al fine di scrivere nuova musica tramite l'app di Zoom, in quella che è stata la fase più dura della pandemia. Ma i risultati ottenuti non sono stati sicuramente soddisfacenti.
Shinoda sottolinea infatti che i LInkin Park sono abituati a livelli compositivi molto alti. E la musica che hanno fatto in questi ultimi tempi non sembra raggiungere o superare uno "standard di qualità". Secondo il musicista infatti non hanno ancora materiale buono da questo punto di vista. Per quanto riguarda un altro problema, quello di coinvolgere un nuovo membro che possa in qualche modo colmare il vuoto lasciato da un frontman dal calibro di Chester Bennington, Shinoda due anni fa aveva aperto alla possibilità di coinvolgere un altro cantante. Ma ciò sarebbe dovuto avvenire solamente a precise condizioni: oltre che un gran vocalist dovrebbe essere anche una grande persona, con personalità e adatto stilisticamente. Ma, come ha spiegato lo stesso Shinoda, non si tratta in alcun modo di rimpiazzare Chester.