"La notte più buia. Cronache di una generazione" (edito da Mimesis), uscito a fine luglio 2022 e scritto dall'autore Roberto Gramiccia, è un libro che prova a storicizzare le riflessioni sulla pandemia del 2020, abbattutasi su un'umanità ipertecnologica che per mesi è stata incapace di proteggersi adeguatamente. Fra saggio e romanzo, l'autore parla dei sogni e delle illusioni di un tempo e di una generazione.
La recensione del libro 'La notte più buia - Cronache di una generazione'
"La notte più buia" è insieme, simbolicamente, quella mortifera della pandemia e quella angosciosa che ha rappresentato l’incipit della vita dell’autore, Roberto Gramiccia, il quale, a partire dall’esperienza dell’isolamento sanitario imposto dalla calamità virale, ripercorre in ordine volutamente non cronologico le stagioni di una vita "caffeinica" (come suggerisce la copertina di Salvatore Pulvirenti).
Fra politica, arte, medicina e varia umanità (i territori più battuti dall'autore), gli episodi narrati, liberamente tratti da un vissuto tachicardico, tessono la trama non solo di una storia personale, ma di un’intera generazione. Un lungo periodo che comprende il "trentennio glorioso", che nel secondo Dopoguerra conobbe il boom economico, la contestazione giovanile e operaia, la strategia della tensione, gli anni di piombo, le grandi riforme degli anni Settanta e poi il riflusso, la sconfitta, la caduta del muro di Berlino, la crisi della sinistra politica e con essa l’eclissi di un sogno di emancipazione, fino alla tragedia sanitaria del 2020 che, a giudizio di Roberto Gramiccia, "inchioda" il sistema economico capitalistico alle sue responsabilità.
Nel suo testo, Gramiccia usa un registro di una semplicità narrativa ironica e autoironica che alleggerisce la storia, nonostante l’ingombro dei temi affrontati. Del resto è grande e multiforme il novero degli uomini e delle donne – donne soprattutto - che affollano le storie raccolte dall’autore, il quale non si fa scrupolo di mescolare piani alti e bassi nella sua narrazione.
Di ragionare di Spinoza e raccontare della sua maestra delle elementari. Ci sono poi gli amori, i mezzi amori e le storie puramente fisiche (sui quali molto si sofferma), gli scontri giovanili contro l'estrema destra e le avventure professionali di un medico insofferente alle false lusinghe della tecnocrazia. Infine l’arte, l’esperienza e la riflessione sull’arte, un "sotto-testo" fondamentale di questo libro.
Nel libro, insomma, l’autore fornisce delle chiavi di lettura non scontate di fenomeni epocali, senza trascurare le piccole cose di ogni giorno, spesso piccole solo in apparenza.