Lo scultore Arturo Martini sarà celebrato con una splendida rassegna a Treviso, da sabato 1 aprile al 30 luglio 2023. La mostra d'arte è curata dal dirigente dei Musei Civici, Fabrizio Malachin, e dal professor Nico Stringa, ed è accompagnata da un catalogo curato dagli stessi, per le Edizioni Antiga.

L'orario di apertura va dalle 10.00 alle 18.00 escluso il lunedì. L'ingresso prevede un biglietto intero di nove euro, con riduzioni per over 65, studenti e gruppi, gratuito per under 18. Sono previste varie iniziative e visite guidate per gruppi e scuole.

Il Museo Bailo, in centro a Treviso, è raggiungibile facilmente dalla stazione ferroviaria, sia in auto sia con i mezzi pubblici.

Arturo Martini, ritorno a casa

L'artista è nato proprio a Treviso, nel 1889, ma ha viaggiato ed esposto a livello internazionale. I primi viaggi a Monaco e Parigi gli consentono di conoscere le correnti artistiche contemporanee. Espone a Berlino, Roma, Venezia, Milano, città ove è morto nel 1947. Il Museo Bailo ospita già un buon nucleo delle opere giovanili di Arturo Martini nell'ambito delle proprie collezioni permanenti, ma con questa mostra intende far conoscere l'intero percorso artistico di Martini, che ha attraversato vari momenti di rinnovamento e crisi ed ha operato con molteplici materiali.

Cosa offre la mostra

La mostra si snoda in cinque sezioni, di cui la prima è appunto rappresentata dalle opere giovanili del nucleo permanente. Arturo Martini ha lavorato con pietra, bronzo, terracotta, maiolica, realizzando opere monumentali ma anche piccoli capolavori. É stato altresì pittore e disegnatore: le sezioni successive, infatti, documentano l'influenza che ebbe su di lui l'incontro con la cultura antica: etrusca, assiro/babilonese, ma anche i reperti di Pompei.

Le piccole opere in maiolica sono visibili nella sezione specifica. Arturo Martini si è dedicato a ritrarre soggetti umani ma anche animali, nonché soggetti religiosi. L'ultima sezione della mostra è quella dedicata agli anni della piena maturità artistica. Tra le celeberrime opere esposte, da ricordare il Figliol Prodigo, i Leoni di Monterosso, Adamo ed Eva, la Donna Sdraiata.

La creatività di Martini si spinge a fondere aspetti delle culture antiche con quelle del Duecento e Trecento sino alle forme plastiche più innovative. Da notare, la particolarità dei volti. La rappresentazione dei volti diviene per Martini quasi una ossessione. La sua ricerca in tal campo attraversa fasi diverse: gli occhi si chiudono, i tratti somatici sfumano progressivamente sino a scomparire totalmente. Ne rimane solo un volume, quasi non modellato, a significare le mille sfumature dell'animo e della vita.