Oggi 16 luglio Varazze si è svegliata con il passaggio della maestosa barca a vela di un noto magnate russo.Il termine "barca a vela" è riduttivo, di fatti il grande yacht di Andrey Melnichenko ha una lunghezza di 142 metri, dispone di tre alberi alti 90 metri. Ha otto ponti per il magnate e per gli ospiti, insieme ad un equipaggio di cinquantaquattro persone. Ha un'area di atterraggio per elicotteri, all'interno c'è una sala per l'osservazione subacquea.Ha due motori diesel Mtu da venti cilindri a "V" con una potenza di 3600 Kw. Lo yacht è dotato anche di quattro generatori a propulsione garantita da un impianto ibrido diesel-elettrico con idrogetti che sostituiscono le vecchie eliche.Lo yacht è stato progettato dall'architetto francese Philippe Starck, costruito nei cantieri tedeschi a Kiel a febbraio.
Chi è il magnate russo
Andrey Melnichenko di 45 anni, è nato a Gomel ma è residente a Mosca. E' stato classificato 89° tra gli uomini più ricchi del mondo ed il nono tra gli uomini d'affari più ricco in Russia. A febbraio, al magnate, gli hanno sequestrato un altro suo yacht perché si era "dimenticato" di pagare tre alberi di 143 metri. Il tutto mentre era in vacanza a Gibilterra. Il motivo era che aveva un conto non saldato di 15,3 milioni di euro al cantiere navale di Nobiskrug. Dopodiché gli ritirarono i tre alberi dello yacht ma, con la sua scarsa modestia, si atteggiava con un suo pattino di 12.600 tonnellate, progettato sempre da Starck, costatogli 400 milioni di euro.
Insomma, proprio uno schiaffo alla miseria.
Le manie di protagonismo sono sempre più frequenti, e spesso si diventa superficiali, lasciando in secondo piano le cose veramente importanti della vita.C'è chi ha tutto e chi non ha niente, ma spesso e volentieri chi non ha niente riesce a dare valore a tutto.Citando il vecchio capo Sioux: "Quando l'ultimo albero sarà abbattuto, quando l'ultimo fiume sarà avvelenato, quando l'ultimo pesce sarà pescato e quando l'ultimo animale libero sarà ucciso, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro!".
Però, giustamente, ognuno vive come vuole e, essendo solo degli essere umani, non possiamo giudicarci, ma bisogna pur sempre passarsi una mano sulla coscienza e domandarsi se è giusto oppure no quel che si fa nella vita. Se il desiderio di noi essere umani è avere più di quanto si ha veramente bisogno ed avere manie di protagonismo, ognuno faccia come meglio crede.