Julia Caples, nota anche come Lady Dark Rose, 50 enne della Pennsylvania (stato federato degli Stati Uniti d’America), moglie e madre di due figlie, Alexi (16 anni) ed Ariel (29 anni), afferma di essere “uno dei creatori originali di quella che ora è conosciuta come la comunità dei vampiri in Pennsylvania”.

La storia di Lady Dark Rose in effetti, inizia attorno agli anni ’90, quando divenne una “vampire celebrity”. In quel decennio girò vari paesi all’insegna del vampirismo e del suo culto, partecipando a vari TV Shows ed eventi. Sentì fin da piccola questo suo desiderio, soppresso dai genitori che la costringevano a non guardare spettacoli che coinvolgessero tali tematiche, quando negli anni ’80 iniziò a concretizzare la sua “vocazione” con il suo primo ragazzo: un semplice bacio trasformatosi poi in un morso.

Capì che quella era la sua passione, la sua strada. E da li in avanti, confidando a poche persone la sua vera natura, riuscì senza alcun sforzo, ed anzi, utilizzando la sua abilità di “incantatrice” ad “avere il loro sangue”.

“Mi sento più forte, in salute, con più energia e ancora più bella”

Questo è ciò che afferma Julia, in un’intervista. Ora effettua tale pratica su suo marito Wesley che, ovviamente consenziente, si fa tagliare con un coltello sterilizzato che ha realizzato lei stessa, riferendo che questo la fa sentire più giovane e vigorosa.

Le figlie? La piccola asserisce che “è qualcosa di strano” mentre la più grande, Ariel, afferma che “è abbastanza disgustoso e che ha paura di perdere sua madre per il suo stile di vita”.

Lady Dark dal canto suo, per tranquillizzare la figlia ed il suo pubblico, afferma che tiene a far sempre effettuare analisi del sangue alla sua “cavia”, per essere sicura di scongiurare ogni qualsiasi tipo di virus o malattia.

Essere un "vampiro" ha dunque anche degli obblighi, non solo dei piaceri.

Vampirismo o amore eterno? Pura follia o coraggio di vivere diversamente?

Julia ricorda una frase di Buddha, che ben si riadatta a questo finale: “Non credere in niente, semplicemente perché hai sentito, o perché è tradizione o perché tu stesso l’hai immaginato. Non credere a ciò che il tuo insegnante ti dice solo per rispetto verso l’insegnante. Ma dopo l’osservazione e l’analisi, quando scopri che il niente è d’accordo con la ragione e favorisce il bene e il vantaggio di tutti e di ciascuno, accetta e vivi fino alla fine di essa”