È appena passata la Pasqua, una delle festività più importanti dell'anno religioso cristiano. In questo giorno, viene celebrata la resurrezione di Gesù dal regno dei morti. Ma la prova dell'esistenza di Gesù è ancora oggi cercata dagli storici di tutto il mondo, poiché questa sarebbe la prova fondamentale che Gesù era il figlio di Dio. Secondo il Daily Star Online, le prove che il Cristo sia esistito e abbia vissuto in Medio Oriente circa 2000 anni fa, ci sono e sarebbero anche molto convincenti.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio la notizia.
Gesù è veramente esistito?
Sarebbe proprio nei testi antichi e nelle testimonianze storiche la prova che Gesù sia esistito, abbia vagato, predicando, per il Medio Oriente e infine sia stato crocifisso. Alcuni archeologi hanno scoperto l'Ossario di Giacomo che potrebbe essere il sepolcro del fratello di Gesù. Questa bara è una cassa in pietra calcarea che è stata scoperta nel 2002 e risale al I secolo. Sull'ossario c'è un'iscrizione che recita: "Giacomo, figlio di Giuseppe, fratello di Gesù". Secondo alcuni questo sarebbe uno dei pezzi più importanti per dimostrare l'esistenza del Figlio di Dio.
Secondo altri, invece, l'iscrizione sarebbe stata falsificata. Inoltre, gli studiosi hanno affermato che Gesù fosse stato sfigurato.
Gli antichi scrittori parlano di Gesù
Prove sull'esistenza di Gesù verrebbero date anche da scrittori antichi. Nell'ultimo libro degli Annali, lo storico romano, Tacito, è uno dei primi scrittori a menzionare Gesù. Fa riferimento alla sua crocifissione in una pagina del libro, mentre discute l'ascesa del cristianesimo primitivo nell'antica Roma. Tacito scrive circa 100 anni dopo che Gesù è esistito, precisamente nell'AD 116 sotto Ponzio Pilato. La sua opera è considerata importante poiché lo scrittore non rivendica l'esistenza di Gesù per esaltare l'autenticità del Cristianesimo, in quanto non era cristiano.
Per questo gli storici credono che la sua testimonianza scritta sia una delle più importanti conferme dell'esistenza di Gesù.
Un'altra fonte eminente che scrive del Nazareno, è lo studioso ebreo Giuseppe Flavio. Nella sua opera, Antichità Giudaiche, in due occasioni parla di Gesù e si riferisce a lui come al "Cristo cosiddetto". Parla anche della crocifissione e della resurrezione avvenuta proprio nella domenica di Pasqua. Molti studiosi sono convinti che il testo non è originale e che fosse stato alterato circa 400 anni dopo l'epoca di Gesù. Tuttavia sembra però che Giuseppe Flavio si riferisse esplicitamente ad una figura storica di nome Gesù, anche se le parti più bibliche potrebbero essere state aggiunte in seguito.
Questo non è l'unico mistero di natura religiosa ed archeologica che ha affascinato i lettori, infatti in alcuni geroglifici egizi, sarebbe contenuta la prova che gli alieni ci hanno anticamente visitato.