Mathieu Van der Poel ha scritto una nuova pagina di storia del ciclismo nella Parigi - Roubaix di ieri, domenica 13 aprile. Il fuoriclasse della Alpecin ha firmato la terza vittoria consecutiva, come solo Octave Lapize e Francesco Moser erano riusciti a fare in passato. La corsa ha regalato un nuovo ed esaltante capitolo della sfida tra i due fenomeni del ciclismo attuale, Van der Poel e Tadej Pogačar.
Il campione del mondo si è dimostrato già pronto a correre per la vittoria alla prima partecipazione alla Roubaix, facendo splendere una volta di più un talento che non sembra avere confini.
Pogačar ha però macchiato la corsa con un piccolo, ma decisivo errore, una curva affrontata in maniera troppo spavalda che lo ha fatto finire nell'erba dando via libera al rivale. Mathieu Van der Poel si è così involato verso la vittoria, la terza di fila e sempre per distacco, anche se il suo finale di corsa è stato segnato da diversi episodi negativi, un folle lancio di borraccia di un tifoso, una foratura e una multa.
'Mi hanno tirato una borraccia piena'
Dopo essere rimasto da solo al comando della Parigi - Roubaix, Mathieu Van der Poel ha dovuto fare i conti con uno spettatore che ha rischiato di compromettere la sua marcia trionfale. In un tratto di pavè, con la vittoria ormai in tasca, il campione olandese è stato centrato da una borraccia lanciata da una persona a bordo strada.
"Non è una cosa proprio normale. Era una borraccia piena, mezzo chilo, e stavo pedalando a cinquanta all'ora" ha raccontato il belga. "È stato come una pietra lanciata in faccia. È davvero inaccettabile. Anche sputare o lanciare birra è inaccettabile, ma è diverso. È una cosa contro cui dovremmo agire per vie legali" ha annunciato il campione.
L'episodio ha poi avuto un seguito stamani, quando l'uomo protagonista del gesto si è presentato spontaneamente alla polizia belga dichiarandosi pentito.
In questo rocambolesco finale di corsa, Mathieu Van der Poel è stato anche costretto ad una sosta per una foratura, avvenuta nel tratto di pavè del Carrefour de l'Arbre. Il campione ha avuto delle difficoltà a segnalare il problema all'ammiraglia, ma è riuscito a cambiare bici velocemente e a ripartire ancora con un margine di sicurezza.
"La comunicazione radio con l'ammiraglia non funzionava bene, è stata una situazione difficile perché non conoscevo il mio vantaggio su Pogačar. Alla fine è andato tutto bene" ha raccontato Van der Poel, che ha avuto problemi anche con il misuratore di potenza.
"Dopo la Foresta di Arenberg ha smesso di funzionare, sono andato alla cieca. Non sapevo neanche cosa stava succedendo dietro di me, quindi è stato un po' difficile da gestire" ha dichiarato ancora il corridore belga.
Niente Amstel, il ritorno a giugno
L'ultimo episodio negativo è venuto alla luce nel dopo corsa. Sia il corridore che l'ammiraglia sono stati multati per un rifornimento non regolamentare, avvenuto negli ultimi 14 chilometri.
Il campione è stato sanzionato con una multa di mille franchi svizzeri, così come Christophe Roodhooft, il manager che era in ammiraglia.
Van der Poel ha poi confermato che questa Parigi - Roubaix è stata l'ultima corsa della sua primavera di classiche. Il campione non parteciperà all'Amstel Gold Race di domenica prossima e neanche alla Liegi del 27 aprile, corsa in cui un anno fa concluse al terzo posto. Tornerà in azione solo a giugno, quando dovrebbe correre una corsa a tappe tra Delfinato e Giro di Svizzera, in preparazione al Tour de France.