Vinitaly, il grande salone del vino di Verona, oltre ad essere un punto di riferimento di professionisti e appassionati di Vino è diventato anche un luogo della Politica italiana. I politici più in vista non hanno voluto far mancare la loro presenza e così su giornali e social network oggi spopolano immagini di Gelmini, Di Maio, Casellati e salvini intenti a brindare. Quest'ultimo si è lanciato in una metafora (il vino come sempre è cultura) che non tutti hanno colto.
Infatti ha paragonato il leader pentastellato, nelle stesse ore al salone, a uno "sforzato".
Lo sforzato
Antico vino di montagna, di colore rosso rubino e di notevole gradazione alcolica, ci parla di una storia e di un territorio tutto da raccontare. Ci parla innanzitutto della Valtellina, valle alpina di grande bellezza e un po' anomala per la sua geografia est - ovest. Assai ampia, per secoli i contadini hanno cercato di coltivare ogni area possibile. Sono nati così i famosi terrazzamenti, che si estendono per oltre 2.500 km di lunghezza, e per cui è stato richiesto un riconoscimento all'UNESCO.
Molti di essi sono dedicati alla coltura del vino: oltre 700 ettari sono dedicati alla coltivazione della vite. Anche se il soleggiamento è notevole, non è mai stato semplice in questi luoghi produrre vini di qualità. La fantasia e l'estro dei coltivatori di montagna ha elaborato metodi originali: l'uva, al 90% Nebbiolo, viene lasciata "passire", diminuendo il proprio peso fino al 40%, in appositi essiccatoi. Solo a questo punto si procede alla pigiatura. Per la concentrazione degli zuccheri ne scaturisce un vino dalla forte concentrazione alcolica (14 gradi).
Lunga storia e grande qualità
La sua storia affonda nel ricco passato di questa regione. Ne parla per la prima volta un colto umanista, Ortensio Lando (XVI secolo), che ne suo "Catalogo delli inventori delle cose che si mangiano et si bevano" (in cui parla per la prima volta anche del "raviggiolo" il nostro raviolo), parla proprio dello "sforzato" o "sfursat" nel dialetto locale lodandone la forza e la capacità vivificante.
Lando ne parla con entusiasmo "Bevei di un vino detto vino delle sgonfiate, credo fermamente ch'egli sia il miglior, che al mondo si beva", e con un paragone "salviniano" dice che è di "potenza uguale a Iddio", tanto che fa risanare malati dati per morti. Al di fuori del divertente racconto storico, lo sforzato oggi è un vino prodotto in 300.000 bottiglie, fra i soli 5 vini che possono fregiarsi in Lombardia della DOCG, la denominazione di origine controllata e garantita, assegnata solo ai "super DOC", di particolare valore storicità.
A cosa è adatto e come si spiega la metafora
Lo sforzato è un vino intenso, rosso rubino, secco, alcolico e dai sentori di frutti rossi. Al di fuori del linguaggio enologico è un vino per palati forti: si accompagna bene con selvaggina, brasati e salse importanti.
Un vino che richiede tanto sforzo per essere prodotto - e il cui costo è altrettanto importante - ma che poi da grandi soddisfazioni. Salvini certo chiede maggior impegno a Di Maio per un accordo, ma forse già ne prefigura i gustosi frutti magari da festeggiare in un rifugio di montagna con un "patto del brasato", naturalmente innaffiato con lo sforzato di Valtellina?