C'è un'attività frenetica lassù, in orbita sopra le nostre teste, che difficilmente viene messa sotto i riflettori; ci ricordiamo delle missioni spaziali solo in momenti importanti come il recente "ammartaggio" della sonda Insight, ma la verità è che i razzi partono e lo fanno spesso: per mantenere efficienti le nostre reti di comunicazioni, la copertura GPS e monitorare il clima. Tutti i giorni c'è qualcosa da fare, lassù.
5 febbraio: Ariane 5
L'Ariane 5 è un razzo di fabbricazione europea, in forza all'ESA, l'agenzia aerospaziale europea. Si tratta di un un veivolo definito "pesante" utilizzato per il traposto e lancio di carichi, il cosidetto "fairing", in orbita geo-stazionaria o bassa orbita terrestre. Alto 53 metri, è composto da due stadi e due razzi ausiliari e sprigiona al lancio fino a 15.000 KiloNewton circa. A bordo ci saranno due satelliti di comunicazione.
7 febbraio: Soyuz 2.1 b
I Soyuz sono razzi di fabbricazione russa, i più longevi nella storia dei lanci spaziali. Questa versione 2.1 b, alta 46 metri, ha una potenza al lancio di 4000 Kn circa che lo rende in grado di portare piccoli carichi in orbita bassa terrestre. Lo compongono 3 stadi e 4 razzi ausiliari. A bordo un satellite per il telerilevamento egiziano.