Una professione in crescita costante che va di pari passo con l’invecchiamento della popolazione come certificato dagli ultimi dati Istat. Stiamo parlando del ruolo del o della badante, figura di lavoratore che rientra nel lavoro domestico come Ccnl. Infatti da anni ormai, questa particolare tipologia di attività è dotata di un proprio Contratto collettivo nazionale di lavoro che stabilisce le regole da seguire dall’assunzione alla cessazione del rapporto di lavoro. Regole ferree e precise a cui le famiglie o le cooperative che hanno alle loro dipendenze un lavoratore domestico, devono seguire per la regolarità del rapporto in essere.

Come assumere una badante? Quale è lo stipendio minimo della badante. Vediamo di rispondere a questi e ad altri quesiti relativi al lavoro domestico con una sintetica guida.

Il Ccnl

I numeri che accompagnano il lavoro domestico, nonostante come dicevamo, esista un insieme di normative che regolano tutto, sono allarmanti in quanto a lavoro nero o con irregolarità nelle assunzioni. Quando una famiglia decide di assumere una badante, bisogna rispettare le procedure previste dalla legge perché esistono sanzioni e multe e spesso, i rapporti di lavoro finiscono dinnanzi a giudici e tribunali per contenziosi tra datore di lavoro e lavoratore. In primo luogo occorre assumere la badante al giusto livello previsto dal Ccnl, cioè in base al fatto che la lavoratrice presti o meno assistenza, di carattere non sanitario, a individui non autosufficienti.

Il livelli previsti dal Ccnl sono:

  • Livello A per la collaboratrice domestica senza esperienza che svolge servizi di pulizia domestica.
  • Livello B per la collaboratrice con più di un anno di esperienza che oltre alle faccende domestiche, si occupa dell’assistenza e della compagnia di persone autosufficienti.
  • Livello C per il dipendente che si occupa dell’assistenza a individui non autosufficienti, come invalidi e anziani con determinate e delicate condizioni fisiche.
  • Livello D per collaboratori che come per il livello C, presta assistenza a persone non autosufficienti ma che è formata, qualificata o diplomata.

Ad ogni livello corrisponde uno stipendio minimo che recentemente è stato aggiornato dal ministero del Lavoro con accordo tra associazioni dei lavoratori e quelle datoriali.

Stipendio minimo da € 636,20 per il livello A (751,88 euro per AS), € 809,71 per il livello B (BS € 867,55), livello C € 925,40 (CS € 983,22) e livello D € 1.156,72 (€ 1.214 per il livello DS).

Come deve essere un contratto

Una volta trovato il livello di inquadramento in base a mansioni e profilo del lavoratore, si passa all’assunzione vera e propria.

Bisogna sottoscrivere un contratto di lavoro in duplice copia, una per il datore di lavoro ed una per il lavoratore. Nel contratto, a cui vanno allegati documenti di riconoscimento e codici fiscali delle due parti in causa, oppure i permessi di soggiorno per lavoratori extra comunitari, ci devono essere i seguenti dati:

  • la data di inizio del lavoro;
  • i dati anagrafici di lavoratore e datore di lavoro;
  • lo stipendio concordato;
  • le mansioni da svolgere;
  • il livello di inquadramento;
  • l’orario di lavoro;
  • i riposi;
  • le ferie;
  • la sede di svolgimento del lavoro.

Dopo la redazione del contratto il datore di lavoro è tenuto a comunicare l’assunzione all’Inps, ente a cui lo stesso datore di lavoro dovrà versare a carattere trimestrale i contributi dovuti per il lavoratore. La comunicazione per essere regolare, deve avvenire almeno 24 ore prima dell’inizio del rapporto di lavoro stesso.