La pubblicazione del documento che illustra l'analisi costi benefici in merito alla TAV, sul quale il governo basa la propria strategia di ripensamento sul progetto è stato oggetto di numerose critiche.
In particolare è stato evidenziato come la caratteristica di contabilizzare le minori entrate per accise sul consumo di carburante e pedaggi autostradali avrebbe un effetto particolarmente distorsivo sulle conclusioni della valutazione.
Le principali critiche all'analisi costi benefici
Nei primi commenti al documento la Comité Transalpine Lyon-Turin, ha evidenziato come i benefici ambientali dell'opera sarebbero stati drasticamente ridimensionati dal computo dei mancati introiti per accise sui carburanti e pedaggi autostradali tra i costi dell'iniziativa.
Tav, i francesi: analisi di parte, considera i benefici ambientali come un costo https://t.co/4FgWWoYCLx pic.twitter.com/sGxaQI4W00
— 24Economia (@24ImpresaTerr) 12 febbraio 2019
Uno dei membri della commissione si è rifiutato di firmare il documento
ll prof Pierluigi Coppola, membro della commissione nominata dal ministro delle infrastrutture per stilare l'analisi costi benefici ha deciso non firmare il documento perché non condivide la metodologia utilizzata.
L'esperto che non ha voluto firmare l'analisi #costibenefici sulla TAVhttps://t.co/xD9NWt01s3
— neXt quotidiano (@neXtquotidiano) 13 febbraio 2019