In Giappone c'è sempre stata la tendenza di "nipponizzare" spesso i sistemi di pensiero stranieri accorpandoli ad idee autoctone. Il buddismo mahayana, il confucianesimo, il cristianesimo ed il marxismo hanno fortemente influenzato la cultura locale. Buddismo e confucianesimo arrivarono in Giappone più o meno nello stesso periodo. Il buddismo arrivò in Giappone dal VII al XVII secolo, il confucianesimo nel XVII secolo. Seguono il cristianesimo presente in Giappone nella seconda meta' del XVI secolo ed il marxismo che influenzo' la cultura giapponese tra le due guerre.
Spesso il nuovo veniva accettato e, altre volte, adattato alla necessita' dei giapponesi. Possiamo dunque affermare che esistono nella cultura giapponese tre visioni del mondo: quella straniera, quella autoctona e quella nipponizzata. Ognuno di questi tre elementi e' presente nella letteratura giapponese. Il buddismo influenzò tantissimo la cultura giapponese soprattutto dal VII al XVI secolo e, successivamente, confucianesimo e cristianesimo giocarono un ruolo di primaria importanza.
Inoltre l'idea del gruppo è un'altra caratteristica del mondo giapponese. Non solo gli scrittori, ma ogni individuo è integrato nel gruppo. Anche quando nuove scuole di pensiero entrarono in Giappone l'integrità culturale non fu mai intaccata.
L'emotività che e' sempre stata alla base del pensiero giapponese non fu mai influenzata dal pensiero straniero.
L'estetica
Abbiamo già detto che il buddismo, più dello Shinto, la religione giapponese, influenzo' la cultura del Giappone. Ma il concetto di estetica fa anche parte della vita quotidiana del paese del Sol Levante, insieme al concetto secondo il quale tutto è in continuo cambiamento o usando un' espressione buddista: impermanente.
Da qui nasce il significato di mono no aware, la transitorietà delle cose. L'esempio più frequente in Giappone di mono no aware e' rappresentato dai fiori di ciliegio di che iniziano a cadere entro una settimana da quando sbocciano.
Altri termini che sono frutto del pensiero giapponese sono il wabi e cioe' il concetto di bellezza,il sabi che sembra acquisire il senso di qualcosa invecchiata bene,lo yugen che ha il significato di "oscuro", "misterioso" e per finire il concetto del taglio: "Devi essere pronto a mollare la presa quando sei appeso ad un picco su un precipizio, a morire e tornare di nuovo alla vita".
Possiamo dunque affermare che il buddismo che opera in Giappone alla metà del VII secolo ha fortemente influenzato la cultura giapponese. Nel VII secolo nasce un' altra corrente, lo zen. Scopo di tale dottrina è quello di raggiungere in maniera intuitiva un risveglio improvviso (satori). Tutto ciò avviene attraverso una disciplina fisica e mentale. La pratica conduce ad una progressione spirituale ed individuale. Deriva dal concetto buddista dunque l'idea di estetica che è: "imperfetta, impermanente, incompleta".