Il mito del riso è un elemento insostituibile nella cultura giapponese e si racconta anche attraverso la leggenda. L'origine mitologica ha inizio con Amaterasu (la "grande dea che splende nei cieli") che inviò il suo discendente Jimmu, primo imperatore del Giappone, a trasformare la terra da deserto ad abbondante coltivazione di riso.

Il mito del riso, l'okayu e la divinità di Inari o Kami

L'okayu è un famoso piatto facile da preparare e dal sapore delicato. Si lavora il pasto in una ciotola capiente, risciacquando un paio di volte e si procede poi all' ammollo.

Il riso rimane coperto per tutta la notte, solo il mattino seguente si scola e si trasferisce in una pentola, che può essere tradizionale in terracotta o anche a pressione. Si aggiunge l'acqua, un pizzico di sale e si fa bollire a fuoco lento per 50 60 minuti, si lascia raffreddare ed è pronto in tavola. Il mito del riso oltre a pietanze prelibate è legato anche a leggende. Inari o Kami è una delle più importanti divinità dello shintoismo ed è la divinità giapponese della fertilità, dell' agricoltura e dell' industria. Questa divinità è, inoltre, considerata protettrice delle volpi, messaggere trattate come divinità. La curiosità è che Inari o Kami è una divinità maschile che delle volte assume la forma femminile della divinità del cibo, ma tradizionalmente viene considerata il marito di Uke-Mochi (la divinità del cibò).

La venerazione di Inari o Kami ebbe inizio nel periodo Nara (730-794), ma fu nel periodo Edo (1530-1868) che il denaro sostituì il riso come misura di ricchezza, e i kami iniziarono a rappresentare anche gli aspetti finanziari ed industriali del mondo degli affari.

Il mito del riso, la varietà ed i suoi utilizzi

Il riso è onnipresente sulle tavole giapponesi, accompagna i tre pasti principali ed è spesso insaporito con carne, pesce e piatti vegetali.

Se si è indisposti di stomaco è consigliato mangiare l'okayu. Molti prodotti nazionali come il mochi, dall'aspetto glutinoso o il sakè, famosissima bevanda, ottenuta da un lungo processo di fermentazione, si ritrovano spesso sulla tavola giapponese, i sembei sono invece dei crackers molto amati anche fuori dal Giappone. Nell'architettura tradizionale, invece, molti elementi sono composti da paglie di riso e rivestono i tetti delle case tradizionali.

Il mito del riso e le feste tradizionali

Il mito del riso si riscontra in molte celebrazioni come l'okuizome. Una festa che risale al XVIII secolo e si celebra al centesimo giorno della vita del bambino, segna un momento importante, il primo pasto diverso dal latte materno. Questa cerimonia è caratterizzata dal gesto simbolico di avvicinare con le bacchette il cibo alle labbra del bambino ed augurare salute ed abbondanza al piccolo. Tante sono le festività che accompagnano la crescita dei bambini mentre i familiari pregano perchè venga data loro bellezza e salute. La bevanda tradizionale di queste celebrazioni è l'amazake, una versione analcolica del sakè che viene accompagnata da salatini di riso conditi con salsa di soia.