Ormai da diverso tempo lo sport contemporaneo è andato incontro a dei cambiamenti senza precedenti, basti pensare che tra le nuove discipline che si annoverano ai Giochi della XXXII Olimpiade figura lo skateboarding. Difficile immaginare che negli anni 60, secondo altri già nei Forties, quella tavola di legno con ancorate quattro ruote che serviva ai surfisti per aggredire l'asfalto californiano in attesa di infuocare le onde "pacifiche" della West Coast, avrebbe legato con la street culture sviluppandosi in direzioni diverse che sono state riorganizzate e reinterpretate da un punto di vista sportivo.

Eppure così successe e oggi il debutto ai Tokyo 2020 Games è realtà e lo stupore è enorme.

Non tutti però sono disposti a concepire lo skateboarding come uno sport. Circa 5 anni fa, per fare un esempio concreto, più di 5500 persone provenienti da tutti i continenti della Terra, firmarono una petizione online chiedendo al Comitato Olimpico Internazionale di non aggiungere il "loro" sport ai Giochi, gridando "Lo skateboard non è uno sport", reazione più che comprensibile in quanto si era insinuato il timore che un'iniziativa di questo genere avrebbe annullato la vera essenza dello skateboarding stesso, ovvero il senso di individualità e di libertà. E' risaputo ormai che lo skater per come lo abbiamo conosciuto sinora aborra la competizione e si concentra piuttosto nella ricerca e sviluppo di tricks nuovi, inediti e rivoluzionari.

Il volto sportivo dello skateboarding a Tokyo 2020

L'approccio olimpico di Tokyo 2020 prevederà di base due varianti, street e park e le performance degli atleti saranno definite sulla base di una serie di fattori quali il livello di difficoltà dei tricks, l'altezza e la velocità raggiunte, l'originalità, l'esecuzione e la composizione delle manovre a cui si aggiungono altre variabili quali ad esempio la capacità dello skater di creare nello spettatore la sensazione di essere sospesi a mezz'aria. Vedere questi ragazzi all'opera sarà sicuramente piacevole, anche per chi non si è mai dedicato ad entrare nel profondo di questa interessante realtà alternativa.

Attendendo le Olimpiadi 2020

La speranza è che si riesca a diffondere una conoscenza che sino a pochi anni fa era riservata a pochi e sicuramente le Olimpiadi saranno un elemento utile a smacchiare quell'apparente negatività che superficialmente si poteva attribuire ai bad boys di strada sempre pronti ad eludere le regole di perbenismo diffuso.

Al di là di tutto, accettare la comodità della scena mainstream oppure sostenere uno street skateboarding senza compromessi di alcun genere non impedirà a nessuno di vedere che succederà alle Olimpiadi di Tokyo 2020.