L'estate del 2021 è stata una stagione all'insegna dell'italianità anche per quanto riguarda la cinematografia. E' infatti giunto sugli schermi il nuovo film Disney Pixar Luca, ritratto della stagione estiva nel Bel Pese ambientato nella Riviera Ligure. L'avvento del film ha rimesso in auge il culto dell'estate italiana, già narrato all'interno di un'altra famosissima pellicola: Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino. Numerose sono le somiglianze tra le due opere.
L'archetipo di un Eden perduto
Luglio 1983, 'da qualche parte nel nord Italia': inizia così Chiamami col tuo nome, film che nel 2018 ha regalato l'Oscar al regista siciliano Luca Guadagnino, interamente girato tra la campagna cremasca e il Lago di Garda.
E' una storia intensa e a tratti struggente quella di Elio, giovane ragazzo affamato di libertà e fuori dagli schemi per la società italiana degli anni '80, e di Oliver, studente americano giunto nelle campagne del nord Italia per completare la tesi di dottorato. Sullo sfondo del loro amore vi è l'estate italiana in tutta la sua bellezza, fatta di partite di pallavolo e corse in bici sotto il sole cocente, di tuffi nel lago mentre alla radio passa una canzone della Bertè, di balli all'aperto e antichi casali in campagna. Eccolo il valore aggiunto del film: un ritratto dell'estate nel Bel Pese minuziosamente dipinto attraverso tavole apparecchiate, rullini per le macchine fotografiche, francobolli e telefoni a gettoni.
Anche l'assolata cittadina che fa da cornice alla narrazione sembra rappresentare un Eden, un prototipo del tipo borgo italiano degli anni '80, coi suoi bar dall'insegna ingiallita dal tempo, le piazze, i monumenti ai caduti e le balere. Il nord del Bel Paese è dunque diventato la trasposizione tangibile di un'estate da sempre idealizzata.
C'era una volta Pittarosso
Il nuovo film Pixar Luca (2021), diretto da Enrico Casarosa, conduce invece lo spettatore nell'immaginario borgo di Pittarosso, situato nel suggestivo scenario delle Cinque Terre liguri. La pellicola narra le movimentate vicende di due ragazzini, Luca e Alberto, legati da una profonda amicizia. Sfondo delle loro vicende è nuovamente il Bel Paese con i suoi colori vibranti.
Già la colonna sonora è un omaggio alla musica italiana degli anni '50: la pellicola è infatti accompagnata da canzoni di artisti che hanno fatto la storia, primi fra tutti Edoardo Bennato, Mina e Gianni Morandi. Fanno in seguito la propria comparsa nel film immagini di monumenti iconici, come il Colosseo, e piatti tipici della tradizione, come le trenette al pesto adornate da foglie di basilico. A celebrare ulteriormente l'italianità è poi la Vespa, su cui i due protagonisti sognano di sfrecciare lungo le stradine del borgo, piccola località in cui tutti si conoscono e vivono una vita tranquilla, ben lontana dalla frenesia che caratterizza il mondo attuale.
Siamo dunque ben lontani ormai dallo scorcio su Roma offerto dalle Vacanze romane di Audrey Hepburn e Gregory Peck, ma la rappresentazione cinematografica dell'estate italiana rimane attuale e continua a far successo.
C'è da ammettere che l'estate nel Bel Paese non è solo una stagione dell'anno, ma una sorta di "mito collettivo", costellato da seducenti stereotipi che ne narrano il passato e da pittoresche caratteristiche che distinguono gli italiani da ogni altro popolo. Che sia dunque il Lago di Garda degli anni '80 e la Riviera Ligure dei '50, la cornice italiana riesce ancora oggi a catturare l'attenzione dei registi e del pubblico, donando ulteriore slancio a quel sogno di un'estate spensierata e assolata che da sempre permea l'immaginario comune.