Oggi i loro quadri valgono cifre da capogiro, ma agli esordi furono accolti da parole molto dure. Sono 5 fra gli artisti più famosi di sempre, le loro mostre accolgono visitatori da tutto il mondo, ma, agli inizi della loro carriera, la critica e la stampa, come nemmeno il genio Salvador Dalì, ebbero buone parole per descriverli.

1. Le prime critiche agli artisti impressionisti

Claude Monet dovette aspettare molto tempo prima che il suo talento venne riconosciuto e apprezzato. Nato nel 1840 a Parigi, creò suo stile del tutto “rivoluzionario”, il cui intento era quello di mostrare i soggetti così come vengono colti alla vista, senza alcun dettaglio minuzioso, ma proprio per questo venne considerato “approssimativo” dai critici dell’epoca…

La prima mostra degli impressionisti, nel 1874, fu del tutto fallimentare, o almeno per quanto riguarda i pareri della critica.

Uno dei critici presenti alla mostra scrisse: “l’impressione che danno gli impressionisti è quella di una scimmia che si è impossessata di una scatola di colori”.

2. Quella mostra chiusa perché giudicata impresentabile

Reso famoso in tutto il mondo dal suo "urlo", anche per Munch gli esordi non furono semplici.

La prima mostra personale dell'artista Edward Munch a Berlino nel 1892, fu chiusa dalle autorità dopo appena una settimana, perché i suoi dipinti vennero considerati impresentabili e i suoi soggetti, dipinti secondo il suo stile peculiare, vennero giudicati troppo imprecisi e approssimativi.

3. Il New York Times e le dure parole a Frida Kahlo

Artista messicana, pittrice rivoluzionaria, donna colta e passionale.

I dipinti di Frida Kahlo hanno saputo raccontare per la prima volta nella storia con durezza e realtà i dolori prettamente femminili come l'aborto. La sua storia tormentata con il pittore Diego Rivera è oramai conosciuta da tutti. Ma la critica dell'epoca la bollò come "la moglie handiccapata di Diego Rivera".

4. I fauves e le critiche alla loro mostra collettiva

Quelli che prenderanno l'appellativo di "fauves", furono un gruppo di artisti d'avanguardia che nel primo Novecento fecero la loro prima mostra collettiva. Ciò che li contraddistingueva era l'uso del colore, molto dirompente.

Fu proprio questa particolarità a fare esclamare ad un critico: "Donatello chez les fauves" - Donatello tra le belve.

Ed un altro aggiunse: "Sembra che una scatola di colori sia stata lanciata sul pubblico".

5. La critica di Dalì a Mondrian

Salvador Dalì non fu meno clemente con un suo collega, Piet Mondrian. Quest'ultimo fu un pittore, tra gli artisti pionieri dell'astrattismo. I suoi dipinti hanno persino calcato le passarelle, stampati sopra gli abiti di Yves Saint Laurent. Ma, altro personaggio di spicco nel mondo dell'Arte, Salvador Dalì, non fu propriamente un suo sostenitore. Pensate che giocando con il suo nome (Piet) lo paragonò ad un peto.