Il tasso del tumore al seno è in costante crescita nei Paesi Occidentali, ed in particolar modo in Italia, da diversi anni. Non esiste una causa specifica di questa neoplasia ma una serie di fattori di rischio che, mescolati, possono comportarla. Tra questi i più noti sono il fumo, lo stile di vita sbagliato (per esempio esagerare con l'alcool o essere sedentari), la poca prevenzione, ma anche, a sorpresa, il calo delle gravidanze. È questo uno dei fattori che l'oncologo Umberto Veronesi indica come motivo per cui oggi ci sono molti più casi di cancro alla mammella di cinquant'anni fa.

Nel Dopoguerra, spiega Veronesi, i tumori al seno erano meno frequenti perché le donne avevano molte gravidanze e così le ghiandole mammarie erano in continua attività. Oggi questo non avviene più e dunque le ghiandole restano "dormienti" e tutto ciò può favorire la nascita del cancro. "È necessario trovare un modo per favorire la maternità. È una battaglia difficile, perché il cosiddetto progresso è un carro armato che schiaccia tutto. Ma i tumori si possono combattere e sconfiggere. È successo con quello dell'utero, grazie al Pap test, e ora è arrivato il momento del cancro al seno" ha affermato l'oncologo.

Anche per questo motivo è molto importante dare la giusta attenzione alla questione della prevenzione, e sfruttare iniziative come quella della campagna Nastro Rosa che nel mese di ottobre permetterà a milioni di italiane di sottoporsi a test di screening gratuiti presso gli ambulatori Lilt.

Recenti sondaggi, come quello condotto da AstraRicerche, hanno appurato che meno della metà delle donne italiane è al corrente dei sintomi e delle dinamiche del tumore al seno. Eppure, come ancora sottolinea Veronesi, intervenendo per tempo c'è una possibilità di guarigione del 98%. Nonostante questo, poco più della metà delle donne, il 56%, svolge esami per la diagnosi precoce.

E mentre la ricerca va avanti e continua a studiare cure e vaccini per il cancro al seno, alle italiane non resta che evitare i fattori di rischio e cercare di approfittare del mese della prevenzione.