All’Italian Hairdresser Award 2015,Salvo Filetti ha ricevuto il premio di “Miglior Parrucchiere dell’anno”. Un ulteriore successo per l’hair designer siciliano e direttore artistico di Compagnia della Bellezza, considerato una delle firme più importanti della Moda capelli Made in Italy e un punto di riferimento per gli hairstylist di tutto il mondo.
Salvo Filetti ci racconta del premio ricevuto e del suo lavoro
All’Italian Hairdresser Award 2015, è stato premiato come “Miglior Parrucchiere dell’anno”. Cosa rappresenta per lei questo riconoscimento?
“Al di là della motivazione data dalla giuria, io ho il piacere di pensare che si tratta di un riconoscimento che premia tutto il lavoro fatto in questi anni.
La mia più grande aspirazione nella vita era quella di nobilitare la figura del parrucchiere, sia da un punto di vista sociale che culturale, lasciando cadere i pregiudizi e gli stereotipi che ruotano attorno a questo mestiere. Un mestiere che ho scelto fin da piccolo un po’ per passione e un po’ per frustrazione, nel senso che da una parte mi piaceva, dall'altra me ne vergognavo. Nel tempo, ho trasformato queste sensazioni in energia per dimostrare a me stesso e agli altri che questo lavoro si poteva fare in un modo diverso”.
Si tratta di un importante riconoscimento personale ma anche del Made in Italy nel mondo.Secondo lei, quali fattori hanno contribuito a raggiungere questo traguardo?
“Personalmente, associo questo riconoscimento a diversi fattori.
Non si tratta di un premio assegnatomi solo per omaggiare la mia ultima collezione, ma tutto un percorso lavorativo portato avanti in questi anni, oggi riconosciuto anche dagli altri. Al centro di questo lavoro c’è l’interpretazione e l’incarnazione della creatività italiana, ben riconoscibile soprattutto all’estero. Noi italiani abbiamo un senso del gusto invidiabile ma di cui spesso ci scordiamo.
Quando realizzo le mie collezioni cerco di incarnare fortemente l’estro e l’eleganza che ci contraddistinguono, dando vita a modelli pensati per tutte quelle donne che entrano nei saloni o camminano per strada, indipendentemente dalla loro età anagrafica”.
Negli ultimi anni, come è cambiato il mondo dell’hair design?
“Il mondo dell’hair design cambia nel momento in cui si evolve il pensiero comune attorno a questa professione.
Come docente dello IAAD (Istituto d’Arte Applicata e Design) di Torino cerco di dare ai miei studenti le basi per sviluppare una capacità di visione e di ascolto a 360°, che permetta loro di saper creare delle collezioni ma soprattutto di saperle realizzare sulla donna. È importante capire che, dietro all'artigianalità di questo lavoro, c’è una preparazione a diversi livelli”.
Quali saranno i must della prossima stagione?
“Il mondo dei lunghi si ispira agli anni ’90, al boom delle top model con questi capelli essenziali, minimalisti, caratterizzati da scalature longilinee un po’ più semplificate. Nell’ambito delle lunghezze medie, è la stagione dei bob-lob in versione shag, i cosiddetti OB-Shag.
Bob-lob come linea geometrica realizzabile su due lunghezze, shag come scalatura multistratificata, volumi soffici e armoniosamente distribuiti dal centro alla nuca, per un effetto spettinato fluido e dinamico. Infine, a ispirare i tagli medio-corti, sono i rivoluzionari anni ’60. Via libera, dunque, a caschetti a vari livelli, pizzi molto scomposti e spettinati nel ciuffo, rasature laterali”.