Sono sempre di più, a livello globale, le donne che scelgonoil parto in acqua, anche grazie alla sempre maggiore presenza di vasche ed attrezzature idonee all'interno degli ospedali. Ma dagli Stati Uniti arrivano dati che mettono in guardia su questa pratica, visti i rischi che essa comporta: ecco le nuove linee guida emanate dall'American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG).

Parto in acqua: rischi e benefici

Andando subito dritti al punto, possiamo affermare che le nuove linee guida ACOG consigliano di trascorrere gran parte del travaglio in acqua (ovviamente se lo si desidera), ma raccomandano di uscire subito prima della fase espulsiva, poichè l'immersione comporta alcuni rischi soprattutto per il nascituro: si parla in particolare di aumentata possibilità, rispetto al parto fuori dall'acqua, diannegamento, infezioni, distacco del cordone ombelicale frammentato o con sanguinamenti, e conseguente necessità di trasfusioni.

Al contrario, gli studi recenti segnalati dall'ACOG (tra cui una revisione Cochrane del 2009) non riportano evidenze di maggiori rischi se ad essere svolte in acqua sono le fasi precedentidel travaglio, prima della completa dilatazione. Anzi, il travaglio in acqua è associato ad un minore ricorso all'epidurale (-10%) e a una durata complessiva del parto che risulta più breve,in media di 32 minuti.

Le raccomandazioni sul travaglio in acqua

Travaglio in acqua, quindi, ma parto all'asciutto: questa la posizione dell'ACOG. Che consiglia comunque alle donne in Gravidanza di considerare la possibilità di passare del tempo invasca, qualora presente nella struttura ospedaliera da loro prescelta, se godono di buona salute e non hanno riportato complicazioni nei nove mesi di gestazione.

Una possibilità, quella del travaglio in acqua, che dovrebbe essere offerta a tutte le donne a termine, tra le 37 e le 41 settimane (non prima nè dopo), in strutture che rispettino rigorosi standard di igiene e sicurezza e che possiedanoovviamenteadeguati strumenti di monitoraggio del benessere materno-fetale.