Nonostante i già numerosi casi di NEONATI e bambini contagiati dal pericoloso batterio della salmonella, a causa dell'ingerimento di latte artificiale in polvere sicuramente portatore dello stesso batterio, Lactalis continua a farsi pubblicità sugli scaffali dei supermercati di tutta Europa e non solo. I prodotti, infatti, della nota azienda con sede in Francia si trovano anche in Paesi lontani che vendono i loro prodotti tramite altre marche locali di alimenti come, per esempio, in Cina, Bangladesh e Sudan.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, si sospetterebbe un inizio di contaminazione dei lotti "incriminati" di latte in polvere nello stabilimento industriale di Craon, in Francia.

Lactalis ha comunque già ritirato diversi milioni di lotti contaminati e pronti per essere venduti agli ignari consumatori in tutto il mondo.

Proprio in queste ore, il batteriologo Francois-Xavier Weill, dell'istituto Pasteur di Parigi ha confermato alcuni casi certi di neonati che hanno consumato il latte in questione e che subito dopo hanno contratto la salmonella, come quello in Spagna, mentre ancora da verificare è quello relativo ad un bambino greco.

Lo scandalo francese

La gigante azienda che produce moltissimi prodotti lattiero-caseari e che, in Italia, è presente grazie a marchi come Invernizzi, Vallelata e galbani, è ormai entrata a far parte degli scandali francesi più recenti. A nulla, infatti, è valsa la "raccomandazione", o meglio dire l'allarme delle autorità competenti che avevano preso, come misura d'intervento, il tempestivo ritiro dal mercato dei lotti contaminati, in quanto recentemente si è scoperto che il prodotto ha continuato ad essere venduto regolarmente all'interno di alcuni esercizi commerciali.

Il ministro dell'economia francese, Bruni le Maire, ha voluto incontrare il presidente della società interessata, Emmanuel Besnier, invitando quest'ultimo "ad essere più trasparente" in quanto la trasparenza, nell'ambito commerciale, rappresenta, secondo lui, una garanzia di fiducia per tutti i possibili consumatori.

In ogni caso, Lactalis, si sta muovendo in maniera abbastanza seriamente in merito a tutto quello che sta accadendo, provvedendo da subito a ritirare anche il latte venduto sui siti di commercializzazione, come le farmacie e la grande distribuzione.

Pronti a portare avanti una mega-causa sono i molti avvocati che si ritrovano a difendere, giustamente, quelle associazioni di consumatori che non hanno accettato il ripresentarsi sempre dello stesso virus nei loro figli, identico a quello riscontrato già 12 anni fa.