Sembra proprio che le famiglie italiane non riescano ad uscire dalle sabbie mobili della crisi. Stando a quanto si legge nel bilancio sociale diffuso Inps a calare è il potere d’acquisto delle famiglie mentre cresce il peso delle prestazioni sociali sul loro reddito, rimasto fermo ai livelli del 2007.
Il rapporto dell’Inps ci mette davanti ad una dura realtà: in questi cinque anni il potere d'acquisto è sceso del 5,2%, mentre il peso delle prestazioni sociali (Inps più altre) è salito dal 19,8% al 22,1%, contribuendo in questo modo ad “attutire la caduta del reddito disponibile”.Soltanto nel 2011 il complesso dei redditi primari ottenuti dalle famiglie è stato pari a 1.165 miliardi (1.053 al netto di imposte e contributi); a questi redditi si sonoa ndati ad aggiungere 219 miliardi di prestazioni sociali distribuite all'Inps, sotto forma di pensioni, trattamenti temporanei e altro a cui vanno sommati ulteriori 119 miliardi di altre prestazioni sociali erogate da soggetti diversi dall'Inps, tra cui enti previdenziali, Stato, Enti locali, Regioni.
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale sottolinea come “i trasferimenti operati dall'istituto abbiano contribuito alla tenuta della coesione sociale del paese messa a dura prova dalla crisi più rilevante del dopoguerra". Specialmente nel 2009, il vero e proprio anno orribilis in cui il potere d’acquisto calò del 2,5%, la caduta dei redditi è stata in parte attutita dal reddito disponibile determinatosi a seguito dell'operare delle prestazioni sociali; nello specifico, secondo i dati Inpsl’incremento delle prestazioni sociali avrebbe contribuito al recupero del 20% della caduta del reddito primario delle famiglie.