La spinosa questione dell’Ilva proprio non vuole terminare, e così l’azienda, intimorita dalle possibili perdite di fatturato chiede attraverso un’istanza alla procura di Taranto la possibilità del dissequestro di quelle aeree sequestrate mesi fa poiché dannose per l’ambiente e per la salute dei cittadini. La decisione è prevista per la prossima settimana, domani i pm trasmetteranno le carte al gip che prenderà l’apposito provvedimento.

"L'ovvia insostenibilità economico-finanziaria delle condizioni di esercizio condurrebbe inevitabilmente alla definitiva cessazione dell'attività produttiva e alla chiusura del polo produttivo" queste le parole dell’istanza di dissequestro giunte presso la procura di Taranto, alcune indiscrezioni danno comunque per difficile l’ottenimento della pretesa dell’Ilva.

L’Ilva spera nella possibilità che la procura di Taranto revochi, o per lo meno allenti il provvedimento dell’Aia approvato lo scorso agosto, che rende non operativi una grande parte della struttura. L’istanza afferma «L'ovvia insostenibilità economico-finanziaria delle condizioni di esercizio condurrebbe inevitabilmente alla definitiva cessazione dell'attività produttiva e alla chiusura del polo produttivo»

Insomma la richiesta dell’Ilva suona molto come un aut aut, il riapproprio di quegli impianti è funzionale al buon andamento dell’azienda, o meglio alla sopravvivenza; non sarà comunque la procura di Taranto a pronunciarsi bensì il gip come prima accennato e non ci resta che attendere nuovi sviluppi sul fronte di una delle questioni più spinose dell’industria italiana.