IlConsiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'INPS, con delibera 27 del18 dicembre 2012, ha rimarcato "l'indispensabilità,per il raggiungimento delle finalità istituzionali dell'Ente, ditutti i Comitati, le Commissioni e gli Organi collegiali"esistenti e ne riporta un elenco corposo.

Intesta alla piramide troneggia il CIV, organo d'indirizzo econtrollo, che nella delibera n. 25 del 28 novembre 2012 decide dirinunciare all'analisi dei dati produttivi del primo semestre 2012perché trasmessi dal Presidente (ex CDA, Consiglio diAmministrazione) il 28 ottobre 2012, "ancora una volta" "conforte ritardo".

Una rinuncia dettata dall'inutilitàdell'analisi, che deve sempre essere finalizzata a ricondurrel'operatività agli obiettivi prefissati.

Questoepisodio, apparentemente innocente, ha una valenza sintomatica sullacomplessità e farraginosità del sistemadualepresente in INPS, che ne rallenta l'attività in un contesto che,invece, dovrebbe essere caratterizzato da forte dinamicità.

Questomalessere è aggravato dalla presenza della pletoradi Comitati e Commissioni;se ne contano, scorrendo la delibera del CIV, ben 27 presso laDirezione Generale INPS, ai quali si aggiungono altri 6 Comitatidell'ex IPDAI.

Scorrendol'elenco s'incontrano Comitati che sembrano avere, in astratto,una ragion d'essere, come quella dei lavoratori dipendenti e deilavoratori autonomi, che pure potrebbero essere unificati.

Poi, comeda una palude, emerge il Comitato per il fondo pensionistico deilavoratori delle ferrovie, confluito da anni nell'INPS; per ilpersonale di volo; per il clero; per le persone che svolgono lavoridi cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari; per lariscossione dei contributi agricoli; per il sostegno del reddito,dell'occupazione e della riconversione e riqualificazioneprofessionale del personale del credito; per il credito cooperativo;per il personale già dipendente dei monopoli di Stato; per ilpersonale addetto alla riscossione dei tributi erariali, delle poste,del trasporto aereo, delle società del gruppo ferrovie, delleimprese assicuratrici.

Alla fine sei sfinito.

A questa lista si aggiungono 8commissioniper ogni sede provinciale, un Comitato per ogni sede regionale e unoper ogni sede provinciale, con relative sottocommissioni. Si superanoi mille organismi, centri di potere e di spesa che coinvolgono unesercito di oltre 10.000 rappresentanti sindacali e oltre 5/6.000impiegati che ruotano attorno.

Comese non bastassero, il CIV prevede l'istituzione di una commissionedi studio "perottimizzare i Comitati esistenti negli enti soppressi, con lacontestuale ridefinizione delle relative materie di competenza ovverocon l'istituzione di nuovi Comitati".

Forsesarebbe il caso che il prossimo governo facesse un pensierino suquest'argomento, perché non solo è fonte di una spesa importante,ma è anche causa di una burocrazia elefantiaca che alimenta sestessa. Basta pensare che questiComitati, che hanno anche compiti tipicamente amministrativi, fannoregistrare tempi molto lunghi nella gestione dei ricorsiamministrativi e che la loro azione di filtro al contenzioso èinefficace, tanto che i giudizi in corso sono circa un milione.