Il progetto di educazione finanziaria che prenderà piede nelle scuole inglesi primarie e secondarie dal mese di settembre del 2014 potrebbe risultare ad una prima valutazione frutto d’interesse anche per altri paesi d’Oltremanica, se non fosse che saranno i protagonisti della peggior crisi finanziaria dell’ultimo decennio gli insegnanti di eccezione: Lloyds, Bank of Scotland e Barclays sono solo alcune delle banche inglesi cha parteciperanno all’iniziativa garantendo materiale didattico e presenza in aula di personale qualificato.
Per il parlamentare conservatore Justin Tomlinson, che presiede il gruppo parlamentare dell’educazione finanziaria per i giovani, “il sapere degli insegnanti da solo non può bastare ma va affiancato a quello delle istituzioni finanziarie”, mentre alcuni esponenti del sindacato degli insegnati, tra i quali il segretario generale Christine Blower, sembrano più preoccupati del “condizionamento che potrebbero creare gli enti commerciali su alunni ancora in giovane età”.
Il progetto comunque non è totalmente nuovo, ne è un esempio il colosso HBSC che, nel quadriennio 2007-2011, ha finanziato un programma di 3,4 milioni di sterline per 20.000 alunni intitolato “Che cos’è il denaro” mentre la stessa Barclays attraverso il suo programma Barclay’s Money Skill, dedicato a giovani nella fascia di età 15-26 anni, prevede l’insegnamento nelle scuole attraverso strumenti di supporto agli insegnanti che “mirano ad aumentare le competenze di base senza alcun riferimento a materiali o prodotti riconducibili alla stessa società”.